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Catania, Librino. Per molti un quartiere periferico tra i più complessi del Mezzogiorno, sinonimo per decenni di marginalità e degrado. Da oggi, invece, simbolo di rinascita, bellezza e visione. È qui che prende forma MAGMA, il Museo a cielo aperto più grande d’Europa, un progetto che ribalta le logiche dell’esclusione trasformando le strade in tele, i cavalcavia in gallerie d’arte, le piazze in palcoscenici di comunità. Un museo vivo, pulsante, popolato da bambini, madri, scuole e artisti, che da oltre vent’anni costruiscono – mattone dopo mattone – una nuova identità collettiva.
La visione di Antonio Presti: “Restituire la vista al cuore”
«Quando un bambino nasce in un luogo di mancamento diventa ciò che vede», dice Antonio Presti, mecenate e anima di questo progetto. Da sempre convinto che la bellezza sia un diritto universale, Presti ha trasformato Librino in un laboratorio permanente di arte e rigenerazione. Qui il cemento non basta più. Serve il sogno, fatto di colori, colonne, cavalli, sguardi. «Restituire la vista al cuore – spiega Presti – è l’unico vero atto politico e poetico che possiamo compiere».





Le nuove opere: madri, cavalli e colonne
Librino oggi si sveglia con tre nuove installazioni monumentali, presentate alla città in una grande festa popolare con migliaia di studenti e famiglie.
- Le Grandi Madri, di Lynn Johnson, sono ventitré gigantografie alte oltre sette metri che avvolgono un cavalcavia trasformandolo in un abbraccio materno. Donne forti, volti veri, storie di dignità e speranza che ricordano a tutti che «fra le loro braccia non si smette mai di sognare».
- I Cavalli Eretici, di Monika Bulaj, reinventano il simbolo del cavallo, da animale spesso associato all’illegalità a creatura sacra, emblema di riscatto. Due cavalli bianchi, veri, oggi vivono a Librino grazie all’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, protagonisti di un progetto educativo che coinvolge i più piccoli nel rispetto e nella cura degli animali.
- Cromatismo emozionale, di Paolo Bini, è un colonnato di trentaquattro pilastri colorati, un percorso di luce che si snoda tra le strade del quartiere fino alla Chiesa della Resurrezione del Signore. Ogni colonna è adottata da una famiglia di Librino, che ha lasciato una traccia scritta del proprio sogno.
Un museo che appartiene a tutti
Librino non è più periferia. È polo culturale, modello di rigenerazione urbana e sociale, luogo d’arte e di comunità. Lo ribadisce il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che ha sostenuto il progetto definendolo «un patrimonio che appartiene a tutti i siciliani e un esempio per l’intero Paese». Con lui, le istituzioni regionali e comunali, dall’on. Salvo Tomarchio, che ha accompagnato il progetto dal Comune al Parlamento Siciliano, al sindaco Enrico Trantino, che ha annunciato nuove azioni per illuminare e valorizzare le opere già realizzate.
Il museo dell’anima collettiva
«Oggi nasce MAGMA – conclude Presti – un museo dell’anima collettiva, una dichiarazione d’amore alla bellezza e alla comunità. Un atto di responsabilità e speranza che si rinnova ogni giorno nel cuore di Librino».
Librino, da periferia a museo. Da terra di mancanze a luogo di visioni. Un esempio che racconta come l’arte possa cambiare le persone. E come le persone, insieme, possano cambiare il mondo.