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Nuove opportunità di business per le Pmi siciliane: come e perché internazionalizzarsi in Svizzera e Germania

Per iniziare il cosiddetto “processo di internazionalizzazione” il primo passo che un’azienda deve compiere è cercare di far conoscere il proprio prodotto e/o il proprio business all’estero. Generalmente, la scelta di esplorare e penetrare un mercato, piuttosto che un altro, è una scelta strategica, cui alla base vi sono (per citarne alcuni) studi attenti sulle richieste provenienti dal mercato in questione, sulle attitudini dei consumatori, i processi di acquisto e tanto altro ancora. Tutto questo, ovviamente, deve essere affiancato da un buon marketing mix per migliorare la capacità d’esportazione dell’imprenditore.
In base a ciò che viene prodotto, non sempre è possibile avere questi tipi di studi per ogni paese del mondo, dunque molto spesso, le opportunità di business presenti nei vari settori di attività rimangono molto spesso inesplorate o addirittura ignorate.

Questo è il caso delle Pmi siciliane, le quali non sempre conoscono e/o approfondiscono le possibilità che alcuni stati possano offrire, sia in termini di penetrazione nel mercato che in termini di incremento del flusso di export, e il conseguente aumento della sua incidenza nel fatturato aziendale. L’evento che si terrà martedì 24 aprile, presso Sicindustria a Palermo, denominato “Forum Svizzera e Germania”, e organizzato da Sicindustria/Enterprise Europe Network insieme alla Camera di Commercio italiana per la Svizzera ed alla Camera di Commercio italo-tedesca, ha proprio lo scopo di fornire raccomandazioni strategiche ed operative circa le opportunità di business in questi due paesi. Il Forum è rivolto a tutti gli imprenditori afferenti a tre specifici settori di attività: l’agroalimentare ed enologico, il settore turistico, e quello dell’innovazione tecnologica (ICT e high-tech).

Ma perché proprio la Svizzera e la Germania?

Ad oggi, vendere in Svizzera offre per l’imprenditore italiano altissimi vantaggi, e secondo il GCI (Global Competitiveness Index) la Svizzera è da ormai 7 anni l’economia più competitiva al mondo. È considerato un paese storicamente stabile, un’eccellenza per collegamenti ed infrastrutture e presenta trends di crescita costanti. In particolare, considerando le fonti Istat relative al periodo gennaio-settembre 2017, l’Italia ha esportato merci in Svizzera per un valore di Euro 14.6 miliardi, facendo registrare un aumento del 3,5% sullo stesso periodo del 2016. La Svizzera si conferma come sesto mercato di sbocco a livello mondiale per le esportazioni italiane, alle spalle di Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna. È fondamentale ricordare il suo scarso peso demografico: prendendo in considerazione questa variabile, la Svizzera è di gran lunga il primo mercato per importazione pro-capite.

Le ragioni del buon posizionamento strutturale della Svizzera tra i mercati di sbocco dell’export italiano, soprattutto se considerato in relazione alle dimensioni demografiche del Paese, sono molteplici e vanno ricercate soprattutto nella vicinanza geografica, nell’alta presenza di connazionali che orientano i gusti e le decisioni di acquisto, nell’alto reddito pro-capite che consente l’acquisto di prodotti di nicchia, ma soprattutto prodotti Made in Italy (opportunità che magari non sono accessibili in altri mercati), ma anche nella struttura produttiva del Paese che è al contempo simile nelle dimensioni e complementare nelle merci alla struttura produttiva italiana. Considerando proprio il fatto che il made in Italy è da sempre riconosciuto, apprezzato ed acquistato e che tra i settori più interessanti troviamo proprio l’agroalimentare, il turismo e l’innovazione tecnologica a 360 gradi, le PMI siciliane hanno buona probabilità di espandersi e internazionalizzarsi nel territorio svizzero. Proprio per la sua posizione strategica all’interno del continente europeo e l vicinanza all’Italia, la Svizzera consente all’imprenditore medio di poter comunicare ed essere in poche ore sul “posto”, facendo così la differenza quando si tratta di esportare i propri prodotti, avendo a disposizione la logistica ideale per espandere ed internazionalizzare la propria impresa pur rimanendo fisicamente in Italia.

Per quel che riguarda la Germania, Da un punto di vista economico, si tratta del primo partner commerciale per il nostro Paese, sia come mercato di sbocco dell’export italiano, sia come Paese di provenienza dell’import italiano. Il volume dell’interscambio bilaterale, che nel 2017 ha quasi raggiunto quasi i 120 miliardi di euro, corrisponde tradizionalmente quasi alla somma degli scambi che intratteniamo con Francia e Regno Unito insieme. Un’analisi mostrata da Il Sole 24 Ore, ha evidenziato che l’Italia occupa il quinto posto tra i Paesi fornitori della Germania e si colloca al settimo posto sul versante dei Paesi acquirenti di prodotti tedeschi. I rapporti di subfornitura esistenti tra i due Paesi sono talmente consolidati da poter essere qualificati quali relazioni di mutua dipendenza. Il concetto di Made in Italy aiuta: la qualità dei prodotti italiani è ancora una delle principali leve di marketing, soprattutto in Germania, ma solo in alcuni settori merceologici, tra cui spicca il settore food.

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Parlando con numeri alla mano, il PIL della Germania è cresciuto del 2,2% nel 2017 dopo il +1,9% del 2016. È il ritmo di crescita più forte da cinque anni a questa parte, e la Germania è la prima economia dell’UE con un PIL che rappresenta il 29% di quello dell’Eurozona e il 21% di quello dell’Europa. Dunque, con un piano di azione ben strutturato anche le PMI siciliane possono approfittare del bouquet di occasioni che i mercati tedeschi offrono.

Resta da monitorare come gli imprenditori siciliani si approcceranno con i due paesi oggetto del Forum di martedì 24 Aprile. Sarà di certo un momento di confronto e dibattito sia per gli “esperti” che per coloro che vogliono intraprendere un piano di internazionalizzazione in Svizzera e in Germania.

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