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Nuovi vini in casa Brugnano: le sfide di Francesco e Giuseppe

Grandi risultati e nuove sfide per la cantina Brugnano di Partinico guidata dai giovanissimi fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano. Il 2023 si chiude con un bilancio positivo e sono tante le novità presentate in anteprima alla terza convention aziendale svolta in azienda. Tra tutte, le nuove referenze che ampliano la gamma dei vini, andando sempre più incontro ad uno stile contemporaneo e giovane, vicino ai trend di mercato.  Dopo la prima esperienza di spumantizzazione con il Brut Brugnano Metodo Classico, l’azienda affianca uno Spumante Metodo Classico Dosaggio zero, sempre da uve Catarratto e in minima parte Chardonnay, 40 mesi sui lieviti. Saranno circa 1.200 bottiglie. Le uve, vendemmia 2020, sono coltivate in contrada Mirto, nel territorio di Partinico, su un terreno argilloso e calcareo a circa 650 metri di altitudine s.l.m.

“Siamo contenti dei risultati raggiunti – afferma il produttore Francesco Brugnano –, abbiamo studiato, fatto ricerche di mercato e dato vita a nuovi vini che valorizzano i nostri vitigni e il nostro territorio, rappresentando al contempo uno stile giovane e fresco. Ci indirizziamo verso vini che hanno un’identità territoriale e che si esprimono più per eleganza e piacevolezza”.

Ad essere presentati alla convention aziendale altri nuovi vini, che entreranno nel mercato in primavera, tra aprile e maggio. Tra le novità c’è Black Hole, un Nerello Mascalese in purezza, coltivato in un vigneto ad un’altitudine di circa 140 metri sul livello del mare in provincia di Trapani. Fermentazione alcolica e malolattica sulle bucce in vasche di cemento, macerazione sulle bucce per 35 giorni e affinamento di due mesi in barrique di rovere di secondo passaggio. “Black Hole, letteralmente ‘buco nero’, nasce dal desiderio di conoscere il Nerello Mascalese in una chiave espressiva inedita, quella marina e del versante occidentale della Sicilia. Il nome, in un’accezione positiva, fa riferimento al desiderio di andare “oltre”, di esplorare ciò che non si sa, senza pregiudizi. “Questo vino è dunque un’esperienza per chi lo beve, per chi ha voglia esplorare, lasciandosi il gusto di scoprire belle sensazioni, come quelle che può offrire il Nerello Mascalese fuori dal suo habitat più abituale. Del resto, nel trapanese il vitigno è stato sempre presente con caratteristiche diverse da quelle del suolo vulcanico dell’Etna. Il risultato ci convince, ne viene fuori un’anima più solare”, afferma il produttore. Se ne produrranno circa 12.000 bottiglie.

Nuovo ingresso in gamma anche per il Victoria Rosé, un metodo Martinotti, che affianca Taurus Bianco. Victoria Rosè è un blend di Nero d’Avola e altri vitigni a bacca rossa selezionati. Si esprime visivamente con un colore rosa corallo brillante e regala, con note fruttate, la piacevolezza di un vino frizzante perfetto per un aperitivo e per altre occasioni all’insegna della leggerezza.

Nuovo restyling invece per Ammaru, lo Zibibbo Secco premiato da una giuria internazionale al concorso vinicolo Sud Top Wine di Cronache di Gusto in seguito ad una degustazione alla cieca. “Ammaru è un vino che regala la piacevolezza di atmosfere isolane e marine. Siamo riusciti, insieme al nostro enologo, Angelo Rubino, a dargli un’espressione più identitaria. Pensiamo che sia lo Zibibbo che non ti aspetti, con un residuo zuccherino molto basso. Un bianco piacevole, che non stanca mai. E penso che sia emerso per queste caratteristiche”. A completare la nuova gamma dei vini, anche Alquimia, un Moscato bianco in purezza coltivato nelle vigne della Doc Alcamo a 300 metri sul livello del mare. Una piccola produzione per un vino dolce, ma non stucchevole, che racchiude in sé stesso tutta la solarità della terra da cui nasce.

“Siamo davvero felici per i risultati raggiunti e soprattutto per il clima di armonia e unione che tutti insieme siamo riusciti a creare. Per un imprenditore questa è la soddisfazione più grande: riconoscere che chi collabora con te crede in ciò che fai e vi partecipa attivamente. Siamo giovani, abbiamo tante idee e tanta determinazione, e il supporto di chi ha esperienza alle spalle è importante”, aggiunge il giovane produttore. 

Si lavora dunque ai nuovi vini che arricchiscono una gamma già consolidata con le altre referenze che hanno saputo conquistare i consumatori e gli addetti ai lavori. Tra i prossimi obiettivi aziendali lo sviluppo dell’enoturismo, dell’accoglienza in cantina, l’ampliamento dei mercati esteri e l’organizzazione di eventi in cantina per un’estate tutta da bere. 

“Brugnano è ancora una start up – conclude il produttore – perché siamo un cantiere aperto, finiamo un progetto e proseguiamo con il prossimo, con l’entusiasmo che ci contraddistingue e la voglia di fare bene. Prepariamo altre novità, ma bisognerà attendere. Non possiamo svelare tutto”, conclude Brugnano. 

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