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Openpolis: trasparenza insufficiente per il ministro Di Maio

Il registro degli incontri con i portatori di interesse (lobbysti, rappresentanti sindacali, di impresa e così via) del ministero per lo Sviluppo economico è incompleto con buchi cronologici. In quello che viene definito il registro per la trasparenza ci sono incongruenze tra le informazioni pubblicate e quelle disponibili sui social del ministro Luigi Di Maio. Lo sostiene la Fondazione Openpolis che aveva chiesto  la pubblicazione da parte del Mise degli incontri svolti dal ministro Di Maio, dai sottosegretari e dai dirigenti del ministero, con lobbisti e portatori di interesse. Incontri che grazie al registro per la trasparenza del ministero sarebbero già dovuti essere disponibili. “A seguito dalla nostra richiesta – spiegano da Openpolis –  il ministero ha aggiornato l’agenda degli incontri. Finalmente i dati sono disponibili, e abbiamo quindi deciso di fare una cosa che purtroppo fanno in pochi: li abbiamo analizzati per vedere se tutto torna. Alcune evidenti criticità sono emerse”

Dall’inizio del suo mandato a fine novembre Luigi Di Maio ha svolto 52 singoli incontri con lobbisti o portatori di interesse, su un totale di 17 giorni. Spesso questi incontri si sono svolti all’interno di tavoli di lavoro con più soggetti, come il Tavolo Tv 4.0 del 25 settembre 2018 in cui erano presenti 18 attori del settore tra cui Rai, Sky e Discovery, o come il Tavolo Moda del 9 ottobre 2018, con diverse associazioni di categoria.

Molto ricorrenti gli incontri con aziende pubbliche, o a partecipazione pubblica: Cassa depositi e prestiti, Eni, Enel, Fincantieri, Poste Italiane, Rai e altre. Al di la di specifici tavoli di lavoro, la maggior parte degli incontri avevano scopi introduttivi e di presentazione, una normale dinamica con l’inizio di un nuovo governo. Diciotto gli incontri svolti dal sottosegretario Davide Crippa (M5s), 31 quelli di Dario Galli (Lega) e 36 invece per Andrea Cioffi (M5s).

Un primo elemento che balza subito agli occhi analizzando l’agenda di Di Maio è che il primo incontro risale all’11 settembre 2018, oltre 3 mesi dopo l’insediamento dell’esecutivo Conte. È inverosimile pensare che per 3 mesi di governo il ministro non abbia incontrato nessun portatore di interesse, soprattutto considerando i 2 dicasteri di cui è a capo: lavoro e sviluppo economico.

La smentita viene direttamente dalla comunicazione politica sui social del ministro. Semplicemente guardando la pagina fan personale del ministro Di Maio infatti si possono trovare numerosi incontri svolti prima dell’11 settembre.

Il 25 giugno si è tenuto il tavolo di confronto con i rappresentanti delle associazioni sindacali dei distributori di carburante. Incontro che ha portato, due giorni dopo, alla presentazione di un apposito decreto legge per posticipare l’entrata in vigore della fatturazione obbligatoria per la categoria. Evento di cui non c’è nessuna traccia sul registro per la trasparenza, e che evidentemente ha avuto delle chiare conseguenze legislative nel nostro paese.

 

Il 2 luglio successivo poi si è tenuto il famoso tavolo di confronto con i riders e il mondo del food delivery, bandiera mediatica dei primi mesi di mandato del ministro Di Maio. Incontro che è stato, come il precedente, ampiamente raccontato sui social, ma non comunicato sui canali istituzionali predisposti. Tavolo che ha visto la partecipazione di aziende, sindacati e comitati.

Come è giusto e normale che sia, il ministro ha svolto numerosi tavoli per portare avanti le sue mansioni nei mesi precedenti all’11 settembre. Purtroppo però nel registro non c’è traccia di tutto questo. Le informazioni mancanti sono preziose, e pure se sono ricostruibili da altre fonti, sarebbe più giusto averle dal registro per la trasparenza, perché fondamentalmente serve proprio a questo.

Sì sui social, ma non nel registro

Anche nelle informazioni successive all’11 settembre alcune cose non tornano. I problemi questa volta emergono confrontando i dati ufficiali del registro, con quelli della comunicazione social del ministro. Vediamo alcuni esempi.

A novembre aveva fatto molto clamore la notizia che la proprietà turca della Pernigotti avrebbe esternalizzato la produzione. L’evento ha giustamente visto la mobilitazione del ministro, che convocò per il 15 novembre un tavolo di confronto per cercare di affrontare la questione con le parti interessate. Una volta concluso l’incontro il ministro Di Maio ha fatto un video, postato sulla sua pagina fan, in cui raccontava la situazione e in cui incontrava anche i lavoratori che erano venuti a Roma a manifestare.

L’incontro era anche stato preannunciato da un comunicato del ministero, in cui veniva convocato il tavolo di crisi Pernigotti. Peccato però che del tavolo del 15 novembre non ci sia traccia sul registro, mentre viene riportato un incontro avvenuto lo stesso giorno con la Confederazione Nazionale delle Piccole e Medie Imprese.

Il 24 settembre invece, questa volta sui canali social del Ministero dello sviluppo economico, si è data comunicazione di un incontro al Mise tra Di Maio e le organizzazioni sindacali dei lavoratori metalmeccanici. Anche in questa occasione l’evento è stato pre annunciato sul sito del ministero con un apposito comunicato, ma non è rientrato tra gli incontri segnalati sul registro.

“Più in generale – si legge sul sito di Openpolis –  emerge un’incapacità di scindere la comunicazione politica dalla trasparenza istituzionale, e pure questo non va bene. Grazie ai dati finalmente presenti sul registro per la trasparenza, è ora possibile analizzare l’agenda del ministro Di Maio in questi primi mesi di governo. Sottolineiamo sin da subito che l’avere queste informazioni rappresenta comunque un inizio, e il poter fare delle analisi, seppur critiche, è sempre meglio che niente. Cosa che per esempio per gli altri ministeri non è al momento possibile fare”.

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