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Palermo punta 300 milioni su nuovo tram ma l’attuale perde 8 milioni

Palermo – L’amministrazione comunale ha avviato la progettazione del nuovo Tram a Palermo per un valore di circa 300 milioni di euro. Ma non è chiaro a chi sarà affidata la gestione del nuovo Tram se si considera che l’Amat non è attualmente in grado di gestire il Tram in esercizio e anzi registra una perdita strutturale di circa 8 milioni di euro legati proprio al servizio del Tram. E’ in sintesi il pensiero di Nadia Spallitta, consigliere comunale.

Nadia Spallitta

“La previsione del nuovo Tram – spiega Nadia Spallitta – dovrebbe passare attraverso il piano del traffico, piano che il Comune non ha ancora definito, essendo stato approvato solo parzialmente nel 2013 e peraltro non è stato ancora aggiornato. In altri termini, quello della mobilità è un settore che necessita di studi tecnici e scientifici elaborati da esperti in materia e non può essere affidato esclusivamente a scelte politiche non adeguatamente supportate da una verifica dei flussi della mobilità e analisi costi/benefici che nella fattispecie mancano. Tra l’altro non mi sembra che del nuovo Tram si occupi il budget 2017/2019 dell’Amat. Dall’analisi del quale emerge una difficoltà a reperire le risorse ordinarie per il pareggio di bilancio e per un’adeguata erogazione dei servizi, e anzi la necessità di contenere alcune spese sta portando all’ulteriore riduzione del chilometraggio aziendale, passato dai 15 milioni del 2016 ai 14 milioni del 2017, e una lunghezza rete ridotta da 670 a 470, oltre al dimezzamento del numero di linee passate da 90 a 58”.

Altro capitolo riguarda la spesa di carburante, servizio esternalizzato, che ammonta a un milione e 200 mila euro, mentre con un investimento di 300 mila euro si potrebbero creare impianti interni, dimezzando così i costi. L’Amat ha inoltre un’officina interna con un centinaio di dipendenti, ma sono previsti solo 80 mila euro di costi, il ché fa presupporre che molte riparazioni vengano fatte all’esterno.

Non può altresì sottacersi – aggiunge Nadia Spallitta – come le entrate derivanti dal Tram non abbiano determinato quel forte incremento che probabilmente ci si aspettava. I costi del Tram ammontano a circa 9 milioni, escluse le spese per il personale. Dalle vendite dei biglietti si prevedevano 7 milioni di euro nel 2016 e 8 milioni nel 2017, un solo milione di incremento a fronte di circa 9 milioni di costi.

Analizzando il budget 2017 stupiscono alcune voci, ad esempio l’elevato costo del personale Amat che da 65 milioni passa a 67 milioni. Non è chiaro – continua – se l’amministrazione, nonostante il deficit strutturale, voglia procedere a nuove assunzioni e soprattutto con quali risorse. Stesso discorso per il personale del Tram il cui costo salirà dai 2 milioni e mezzo del 2016 ai 3 milioni del 2017.

Per quanto riguarda le Ztl, nel 2017 si prevede un’entrata di circa 2 milioni e mezzo di euro, nulla a che vedere con la previsione di 30 milioni ad oggi indicata nel contratto di servizio. Nel 2016 le entrate sembrerebbero essere di sole 350mila euro.

Anche la gestione del Car sharing e del Bike sharing – precisa il consigliere – non appare improntata all’efficienza. Il costo di gestione ammonta a oltre un milione, mentre le entrate sono ferme a 600 mila euro, con una perdita evidente.

Inoltre, rimangono sostanzialmente immutate le esternalizzazioni, ad esempio il servizio di pulizie: le spese ammontano a 400 mila euro per il Tram e 600 mila per l’Amat (nel 206 erano 450mila). Come mai tale servizio viene esternalizzato quando l’amministrazione può affidarlo alla Reset?

Infine – conclude Nadia Spallitta – pur in presenza della Sispi, che costa circa 14 milioni di euro per l’informatizzazione comunale, l’Amat spende 200 mila euro per la manutenzione informatica, noleggia stampanti per altri 100 mila euro e prevede di spendere circa un milione e 300 mila euro per ulteriori servizi informatici. In altri termini, non si condivide l’attuale gestione aziendale lontana dai criteri di economicità, efficienza e pareggio di bilancio che la legge impone”.

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