La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Catania – Il sindaco di Catania Enzo Bianco è intervenuto ieri nell’Hotel Excelsior a una tavola rotonda sul tema “Dalla Sicilia riparte l’Italia, infrastrutture: strumento di coesione, mobilità e sviluppo” organizzata dalla Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno e puntata prevalentemente sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Bianco ha citato a esempio del metodo da seguire la condotta tenuta in occasione della battaglia condotta dalla città sul progetto delle Ferrovie sull’alta velocità che prevedeva il passaggio dagli Archi della marina e lo sventramento di parte del centro storico. “Allora – ha detto Bianco – fui al fianco del mio predecessore, Raffaele Stancanelli, che si era opposto, e continuai la battaglia ottenendo l’intervento del ministro Delrio che diede indicazioni perentorie alle Ferrovie dello Stato perché, dopo aver accantonato su pressioni dell’Amministrazione comunale, facesse partire l’opzione da noi suggerita insieme a numerose associazioni di cittadini e che prevede la realizzazione di un tunnel sotterraneo che attraversi le lave del 1669 nella zona del porto. Abbiamo bisogno dell’alta velocità, ma deve essere fatta rispettando il territorio”.
“La battaglia sul Ponte – ha detto Bianco – non è né deve essere ideologica, va fatta una valutazione costi-benefici. La mia posizione sulla questione è chiara e l’ho esposta più volte: fui nominato ministro dell’Interno nel secondo governo Amato il 25 aprile del 2000, con grande ministro dei Lavori pubblici che si chiamava Nerio Nesi. Quest’ultimo, pur essendo un piemontese sposò la causa del collegamento tra Sicilia e Calabria. La valutazione che venne fatta fu tecnica, concreta: la verifica della fattibilità del progetto sotto il profilo materiale, fisico, strutturale fu affidata a una primaria società giapponese con grande esperienza anche sulla realizzazione di ponti in zona ad alto rischio sismico. La risposta fu che la struttura era realizzabile e avrebbe retto a eventuali terremoti anche forti”.
“La seconda valutazione – ha aggiunto Bianco – fu fatta sulla sostenibilità ambientale. Con grande correttezza la primaria società danese alla quale fu affidata la verifica, scrisse che in una prima fase, quella della realizzazione dell’opera, l’impatto sull’ambiente sarebbe peggiorato. Ma questo è chiaro: se, come sta accadendo, sulla circonvallazione di Catania si lavora per la realizzazione di nuovi tratti della metropolitana, è chiaro che si verificano dei disagi. Poi, però, secondo quella società, la situazione sarebbe migliorata enormemente rispetto a quella di uno Stretto continuamente solcato da traghetti. La terza questione riguardava la qualità dell’investimento finanziario. E venne sottolineato come questa venisse giustificata non tanto per il passaggio dei mezzi su gomma quanto per quello dei treni, che avrebbe consentito all’economia siciliana di inaugurare una nuova stagione di esportazioni”.
“Comunque sia – ha concluso il sindaco di Catania – a distanza di quasi vent’anni, il problema rimane ancora quello di collegare una grande Isola con il resto del Paese. Io, fin da allora, mi batto con tutte le mie forze per ottenere questo risultato. E dico che quando le forze politiche, di destra e sinistra, e la società civile faranno squadra, il Ponte si farà”.