La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Si riscalda il clima alla Raffineria di Milazzo. «Si apra subito, presso la Presidenza della Regione, un tavolo di trattativa sul Piano della qualità dell’aria come richiesto dal sindacato regionale». A ribadirlo, dopo la riunione che si è tenuta presso l’Assessorato regionale all’Ambiente, sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina, Giovanni Mastroeni, Nino Alibrandi e Ivan Tripodi.
«Gravissima la scelta dell’assessore Cordaro di non aver convocato Cgil, Cisl e Uil alla riunione. La chiusura del Governo Regionale a qualsiasi modifica dello stesso Piano Regionale mette a rischio tutte le raffinerie siciliane, compresa quella di Milazzo che, oggi, rappresenta una realtà industriale che ha realizzato e programmato ingenti investimenti per coniugare industria ed ambiente».
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono il clima di grande preoccupazione che si vive nell’area della Raffineria di Milazzo fra i lavoratori. «C’è la preoccupazione di trovarsi di fronte ad oltre 2500 famiglie che rischiano di perdere il posto di lavoro in una zona che non può subire quello che sarebbe un dramma economico e sociale».
«È fondamentale – aggiungono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Messina – che la Regione crei le condizioni affinché si possano concretizzare gli investimenti per l’ottenimento degli obiettivi ma valutando realtà per realtà, in base alle peculiarità di ognuno così da garantire ambiente, continuità di produzione, occupazione e relativa ricaduta economica al territorio, senza creare tensioni sociali ma con un progetto comune e condiviso con le organizzazioni sindacali e tutti gli attori coinvolti».
I sindacati sono pronti, in assenza di una convocazione immediata, ad avviare la procedura prevista dalla legge per la mobilitazione dei lavoratori per contrastare il silenzio del presidente della Regione sulla richiesta di incontro inoltrata lo scorso 25 giugno. «Grave è, anche, il silenzio dei deputati regionali e nazionali – concludono Mastroeni, Alibrandi e Tripodi –. Da loro ci aspettiamo una pesante presa di posizione a tutela del lavoro e dello sviluppo sul territorio».