La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
L’interpellanza del Movimento Cinque Stelle contro la riorganizzazione di Terna in Sicilia risale a qualche giorno fa, oggi sono arrivate le proteste pubbliche dei sindacati e una lettera del sindaco di Palermo all’amministratore delegato dell’azienda. Insomma un fuoco di fila contro la riorganizzazione Terna Rete Italia S.p.a., società che si occupa dell’esercizio, della manutenzione e dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, per scongiurare l’accorpamento della Sicilia al dipartimento territoriale del centro Italia con Lazio, Molise e Abruzzo. Nell’interpellanza, presentata dal deputato Adriano Varrica lo scorso 11 giugno, si legge che “i sei dipartimenti presentano dei criteri localizzativi che non sembrano tenere in considerazione la contiguità territoriale e le caratteristiche e la mole di investimenti che nei prossimi decenni verranno realizzati in Sicilia” in quanto “la Sicilia verrebbe, infatti, accorpata al Lazio, al Molise e all’Abruzzo, creando il dipartimento Centro-Sicilia”.
Il deputato palermitano del Movimento 5 Stelle, interpellando il Ministero dell’economia e delle finanze, ha chiesto al Governo di “avviare interlocuzioni istituzionali con Terna, anche per il tramite di Cassa depositi e prestiti, per approfondire la riorganizzazione di Terna Rete Italia S.p.a. e, in particolare, l’accorpamento della Sicilia al dipartimento del Centro Italia”.
Preoccupazione e contrarietà di fronte alle ipotesi di smantellanto della sede direzione di Terna a Palermo è stata espressa oggi anche dalla Cgil e dalla Filctem nel corso della conferenza stampa che si è svolta a palazzo delle Aquile, convocata dal sindaco Leoluca Orlando, con l’assessora Giovanna Marano.
I sindacati confederali Cgil Cisl e Uil, assieme ai sindacati di categoria, avevano chiesto con una lettera al sindaco di intervenire anche nella doppia qualità di presidente dell’Anci. E il sindaco ha annunciato che invierà una lettera all’ad di Terna Stefano Donnarumma per scongiurare la decisione sulla riorganizzazione della società. Degli 8,9 miliardi di euro di investimenti previsti circa il 20 per cento, 1,8 miliardi, sarà destinato alla Sicilia. Ma la nuova organizzazione dell’azienda ha previsto la soppressione della sede direzione di Palermo e Cagliari di Terna e l’accorpamento con la sede di Roma, il dipartimento Centro, che comprende anche Abruzzo e Molise.
“Terna è fondamentale per qualsiasi ipotesi di sviluppo imprenditoriale per la nostra realtà. Questo ennesimo ridimensionamento è inconcepibile. A fronte di risorse importanti che arriveranno in Sicilia e direttamente anche a Palermo, l’orientamento ormai diffuso dei grandi gruppi nazionali è di considerare Palermo come un vuoto a perdere – ha dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Registriamo un disimpegno dei grandi gruppi di fronte a scelte di politica industriale che privilegiano alcuni capoluoghi di regione, che diventano centri decisionali a discapito di Palermo, relegata a un ruolo sempre più subalterno e marginale. Oggi tocca a Terna o alla Coop come ieri era toccato alla Fiat. Un atteggiamento coloniale, da parte di aziende che usano Palermo e la Sicilia a convenienza e poi vanno via. Tutto questo a va a discapito anche dei livelli di sicurezza, che senza un presidio direzionale sul territorio si abbassano sia per i lavoratori che per la gestione della rete”.
“Abbiamo chiesto l’intervento del sindaco perché la nostra città è penalizzata particolarmente dalle scelte di Terna. C’è un problema di svuotamento di competenze e di professionalità che riguarda i nostri siti produttivi e la Sicilia, considerata come terra di conquista, da depredare quando serve – ha aggiunto Calogero Guzzetta, segretario generale Filctem Cgil Palermo – Veniamo da una ristrutturazione analoga fatta da Enel nel 2018, in cui la Sicilia venne accorpata al Lazio, salvo nel 2021 tornare indietro rispetto a quel modello, riconosciuto come inefficace. Noi chiediamo che alla Sicilia Terna restituisca il ruolo che le spetta anche perché gli investimenti in arrivo ruotano sulla centralità della posizione dell’Isola al centro del Mediterraneo, con i cavi sotterranei da fare per realizzare le connessioni con la Campania, la Sardegna, Malta e l’Africa. E dobbiamo poter attingere ai giovani e alle risorse che abbiamo nella nostra terra”.
Lo smantellamento della sede direzionale di via Castellana, a Palermo, penalizza soprattutto i giovani. “Terna continua ad assumere giovani ingegneri siciliani ma in altre regioni. Anche la sede romana è piena di palermitani e non si comprende che potrebbero avere un lavoro dignitoso qui, avendone l’opportunità – ha detto Vincenzo Monte, rappresentante aziendale Filctem Cgil di Terna – Terna si autodefinisce tra i soggetti principali della transizione energetica, nel campo della connessione delle fonti rinnovabili. Pertanto non si comprende come, a fronte dei quasi 9 miliardi di investimenti, di cui il 20 per cento in Sicilia per opere funzionali, e dei finanziamenti che arriveranno anche dalla comunità nazionale e internazionale, la Sicilia non debba avere anche un vantaggio in termini di possibilità occupazionali per i nostri territori”.