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Rifiuti, cresce in Sicilia il recupero di apparecchiature elettriche e elettroniche

In Sicilia nel 2020 sono state raccolte 22.186 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Lo evidenzia il Rapporto Annuale 2020 del Centro di Coordinamento RAEE, l’istituzione che sintetizza i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione per la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.

Rispetto al 2019, la raccolta regionale registra il maggior incremento a livello nazionale, pari al +28%, corrispondente a oltre 4.800 tonnellate, valore che consente alla Regione di salire al settimo posto a livello nazionale per volumi complessivi e di diventare prima nel Sud Italia.

La raccolta di freddo e clima (R1) è in crescita in quasi tutte le province (+37,2%) per un totale di 7.155 tonnellate, anche se con volumi molto diversi tra Catania e tutte le altre. Molto positive e più uniformemente distribuite, anche gli incrementi nella raccolta dei grandi bianchi (R2) con un +25,6% per un totale di 7.279 tonnellate e in quella degli apparecchi con schermi (R3) che raggiunge le 5.405 tonnellate, con un +27,9%.

In crescita, con percentuali molto interessanti ma più contenute, la raccolta di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) che registra il +12,2% per un totale di 2.288 tonnellate, e quella delle sorgenti luminose (R5) che cresce “solo” del 6%.

Migliora in maniera importante anche la raccolta pro capite che si attesa a 4,44 kg per abitante, in forza di un incremento del 28% che però lascia la Sicilia nella parte bassa della relativa classifica nazionale, lontana dalla media dell’area di appartenenza (4,70 kg/ab) e ancora di più da quella nazionale (6,14 kg/ab).

Importante, in termini di raccolta, il contributo dei luoghi di raggruppamento della distribuzione che a livello regionale raccolgono quasi il 30% dei volumi, percentuale molto maggiore della media nazionale (18%), nonostante una distribuzione tutt’altro che uniforme sul territorio regionale (praticamente assenti in quattro province su nove).

Nel raggruppamento cinque va sottolineato, invece, il contributo degli installatori che veicolano quasi il 14% dei volumi.

Raccolta per province

La provincia di Catania raccoglie 6.387 tonnellate, in crescita del 30,9% rispetto all’anno precedente. A sostenere la performance è stato lo straordinario incremento in R1 pari al +122,4%, equivalente a più di 1.200 tonnellate rispetto al 2019, per un totale di 2.248 tonnellate. Seguono gli incrementi in R3 (+27,5), in R2 (+7,3%) e in R5 (+17,5%). Da segnalare invece il consistente calo in R4 la cui raccolta scende a 317 tonnellate, unico caso di riduzione della raccolta per il raggruppamento dei piccoli elettrodomestici in tutta la Sicilia.

In crescita anche la raccolta della provincia di Palermo che con un +25,1% raggiunge le 4.963 tonnellate, il risultato si lega a una crescita doppia cifra in tutti i raggruppamenti, tra cui spicca il +50,9% in R4, per un totale di 419 tonnellate.

In crescita del 31,6% la provincia di Messina la cui raccolta sale a 3.784 tonnellate, performance cui contribuisce in maniera significativa l’incremento in R2 (+65,2% per un totale di 1.600 tonnellate). Ancor più alto l’incremento percentuale della provincia di Trapani che con il +41,6% si attesta a 2.550 tonnellate, con risultati in aumento in tutti e cinque i raggruppamenti. La provincia di Siracusa, sostenuta oltre 200 tonnellate aggiuntive in R3, raggiunge le 1.276 tonnellate (+20,8%), nonostante la riduzione del 3,6% in R1, unica per il raggruppamento in tutta l’Isola.

La provincia di Ragusa registra, invece, l’unico calo regionale in R2, compensato però dalla crescita negli altri raggruppamenti che portano ad un risultato complessivo di 1.079 tonnellate (+1,5%). In crescita in praticamente tutti i raggruppamenti la provincia di Agrigento con 1.034 tonnellate, pari al +20,4%. Al di sotto delle 1.000 tonnellate, invece, le raccolte delle province di Enna, pari a 721 (+26,1%), e di Caltanissetta che raggiunge le 391 tonnellate, con una importante crescita (+39,7%) rispetto alla 2019.

La provincia di Siracusa poggia tutta la propria raccolta esclusivamente sui centri di raccolta comunali. Situazione analoga per le province di Agrigento, Caltanissetta e Enna, in cui iCdRgestiscono oltre il 99% dei volumi, fa eccezione il raggruppamento cinque alla cui raccolta contribuiscono anche gli installatori. L’attività dei luoghi di raggruppamento della distribuzione risulta particolarmente importante nelle province di Catania, Messina e Palermo, con percentuali comprese tra il 45% e il 33% dei volumi complessivi.

In termini di raccolta pro capite, solo tre province presentano valori al di sopra della media dell’area di appartenenza (4,70 kg/ab), ma comunque ben lontane dalla media nazionale (6,14 kg/ab): Catania con 5,93 kg/ab (+34,6%), Trapani con 5,92 kg/ab (+41,6%) e Messina con 5,84 kg/ab (+27,3%).

Tutte le altre province si fermano nella parte più bassa del ranking nazionale: Enna è all’88° posto con 4,18 kg/ab, subito seguita da Palermo con 3,99 kg/ab. Al 96° posto si classifica Ragusa con 3,48 kg/ab e 99° Siracusa con 3,20 kg/ab. Ancora più in basso Agrigento, al 102° posto con 2,32 kg/ab, mentre Caltanissetta si posiziona all’ultimo posto con soli 1,44 kg/ab.

I dati della Sicilia meritano una seria considerazione sui risultati raggiunti” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Troppi RAEE sono dispersi e non correttamente identificati; questi quantitativi possono solo alimentare delle gestioni illecite, di conseguenza è necessario un intervento deciso e tempestivo degli organi preposti. Messina, Catania e Trapani sono le uniche province che superano il dato medio pro capite dell’area meridionale, già di per sé non buono, e contribuiscono in maniera determinante al risultato della Regione. Fortemente deludenti i dati di Enna, Palermo, Siracusa e Ragusa, ma sono allarmanti i dati di Agrigento e soprattutto di Caltanissetta. Sono molti anni che la Sicilia deve scuotersi dall’incapacità di raccogliere i RAEE nelle quantità dovute, nel 2020 l’incremento nella raccolta è stato a due cifre, ma ancora non basta”.

La Regione Siciliana è la regione che ha registrato il più elevato incremento rispetto al 2019 della raccolta dei RAEE a livello nazionale, in testa alle regioni del Sud” dichiara l’Assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri. “Questo dato ci suggerisce che siamo sulla strada giusta: i dati raccolti attraverso i Comuni, riferiti al servizio di raccolta e ai conferimenti nei Centri Comunali di Raccolta, evidenziano un aumento di circa il 30% rispetto al dato del 2019. Questo incremento della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici si inserisce all’interno della più ampia strategia di “raccolta differenziata” attuata dalla Regione Siciliana negli ultimi anni che ha fatto registrare trend positivi passando dal 21,72% del 2017 al 38, 52% del 2019, attestandosi al 42% nel 2020. Riteniamo strategicamente che l’aumento dei quantitativi di RAEE raccolti passi anche da una maggiore offerta dei luoghi di raccolta. È in questa direzione che la Regione Siciliana si è mossa negli ultimi anni e continuerà a farlo in futuro, investendo in particolare nella realizzazione di nuovi Centri Comunali di Raccolta (CCR) e potenziando quelli esistenti. Entro la fine del 2021 abbiamo previsto il finanziamento di 63 nuovi CCR che entreranno in servizio per garantire agli utenti la possibilità di conferimento ravvicinata ai punti di raccolta. Questo contribuirà ad aumentare il dato medio pro capite di raccolta RAEE contrastando e scongiurando contemporaneamente le ‘gestioni illecite’ con i conseguenziali danni all’ambiente”.

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