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Termini Imerese, rilancio ex Fiat: mancano all’appello 20 milioni

“Per l’avvio del progetto Blutec per Temini Imerese continua a mancare l’ultima condizione: lo sblocco dei fondi della Banca del Mezzogiorno. Questo dovrebbe consentire a Invitalia di deliberare i 20 milioni necessari all’azienda per acquistare attrezzature e forniture. La sigla dell’accordo, attesa da mesi, dovrebbe avvenire già domani e confidiamo che questa sia la volta buona”. E’ il giudizio di Gianluca Ficco, coordinatore nazionale della Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, dopo l’incontro di oggi al Mise sulla seconda fase del progetto, che aggiungono: “Tutti i lavoratori, se non si registreranno ulteriori ritardi,  dovrebbero tornare allo stabilimento entro il 2018. Sino ad oggi sono rientrati 90 operai. Entro il prossimo aprile è previsto l’ingresso di altri trenta per arrivare a 400 entro la fine del prossimo anno. Gli ultimi 300 lavoratori saranno riassorbiti nel 2018. Abbiamo chiesto, e ricevuto rassicurazioni da parte del Governo nazionale, che Termini Imerese possa usufruire della cassa integrazione per altri due anni. Per quanto riguarda, infine, i lavoratori dell’Indotto, continueremo a chiedere impegni e tutela”.

Diversa la posizione della Cisl: “L’azienda – dichiarano Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo Rsu Fim Cisl Blutec – ha presentato il layout definitivo dei 450 mila metri quadri dello stabilimento per le nuove produzioni, i tempi~degli ingressi degli operai entro il 2018, dichiarando già di avere un cliente per la produzione di involucri di batterie elettriche, è il passo che attendevamo cioè la fase B del progetto per Termini,  ma è chiaro che bisogna a questo punto seguire il rispetto delle scadenze, del rinnovo della cassa integrazione per accompagnare in questo percorso gli operai e sollecitare le risposte da dare ancora anche all’indotto”.

E continuano:  “Sul fronte economico ci hanno assicurato che entro venerdì è previsto lo sblocco dei fondi della Banca del Mezzogiorno,  se ci saranno intoppi il Ministero si è impegnato a convocare le parti. Questo dovrebbe consentire a Invitalia di deliberare i 20 milioni di finanziamento agevolato necessari all’azienda per l’acquisto di attrezzature e forniture varie”.  Sarebbe poi in fase di definizione un accordo di Blutec con un’altra azienda del settore,  per la trasformazione del motore termico in ibrido aggiungendo un motore elettrico, che porterà nei piani di Blutec, alla realizzazione di 10 vetture al giorno per 4 anni. Gli operai dovrebbero fare ingresso tutti entro il 2018 ad iniziare da aprile 2017 quando partirà il settore chimica con trenta rientri. La cig, assicura il Mise dovrebbe essere rinnovata per tre mesi “e per il prossimo anno – affermano i due rappresentanti Fim Cisl  –  l’azienda avrà la copertura garantita dalla legge 148, che prevede il secondo anno in automatico per le aziende in fase di sviluppo che hanno usufruito di un anno di ammortizzatori”. Nella fabbrica entro dicembre 2017 dovrebbe essere sviluppato un modello cosiddetto full elettric. “Sulla carta è un piano che potrebbe ridare luce all’area industriale di Termini dopo il buio di troppi anni, ma date le incertezze del passato verificheremo ogni passo per esser certi che tutto si realizzi nei tempi annunciati”. I sindacati hanno chiesto garanzie anche per l’indotto sia sul fronte ammortizzatori sia sul futuro occupazionale. “Non c’è dubbio che sapere i dettagli del piano riempia di speranza dopo anni di attese vane,  in cui il territorio ha vissuto momenti di crisi profonda  – spiega Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – . Ma al di là dell’impegno confermato da Blutec, è fondamentale che le istituzioni regionali e nazionali facciano il passo in più necessario per ricercare altri possibili investitori per l’area di Termini. L’azienda assicura che se dovessero giungere quantitativi notevoli di ordini , potrebbero attingere dal bacino dell’indotto ma i tempi, certamente oltre i due anni, sono lunghi per chi attende da tempo di tornare a lavorare”.

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