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Turismo enogastronomico, la Sicilia regione di eccellenza

Si consolida l’interesse dei turisti verso l’enogastronomia: l’edizione 2020 del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”, a cura di Roberta Garibaldi sotto l’egida della World Food Travel Association e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, indica che il 71% delle persone che intraprende un viaggio vuole vivere esperienze enogastronomiche memorabili, mentre il 59% dei turisti dichiara che le esperienze a tema li aiutano a scegliere tra più destinazioni. In forte crescita, si legge nel rapporto sul turismo enogastronomico, i turisti enogastronomici di Cina e Messico, con un incremento rispettivamente del +12 e +10% dal 2016.


“L’enogastronomia, oggi e in tutto il mondo, è un pilastro dei viaggi; i turisti enogastronomici cercano esperienze sempre più variegate e originali, un’evoluzione che può significare per il nostro Paese e per molte aziende del settore un’opportunità per crescere in un mercato consolidato e significativo” – spiega Roberta Garibaldi, autrice del rapporto sul turismo enogastronomico.

L’Italia leader in Europa per consistenza dell’offerta

Dal confronto nel settore del turismo enogastronomico con i maggiori competitor europei, emerge un quadro positivo, con il Belpaese ai vertici in sette degli indicatori considerati: produzioni di eccellenza, aziende vitivinicole, aziende olearie, imprese di ristorazione, musei del gusto, birrifici e Città Creative UNESCO legate all’enogastronomia.
Considerando gli ultimi tre anni, sebbene la Francia evidenzi la maggiore crescita in termini assoluti nel numero di prodotti agroalimentari a indicazione geografica e di micro-birrifici, e la Spagna di vini a indicazione geografica e imprese di ristorazione, l’Italia mantiene il primato per quanto concerne la crescita di aziende viticole e olivicole, dimostrando quindi un buon dinamismo nonostante la crisi.
Inoltre, il nostro Paese risulta avere, dal 2016, il maggior numero di iscrizioni alle liste UNESCO dei beni materiali e immateriali legati all’enogastronomia e delle Città Creative per la Gastronomia.

La comparazione tra le regioni italiane

Le eccellenze agroalimentari e vitivinicole, che rappresentano un vanto per il nostro Paese, sono capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale e sono sicuramente un’attrazione per il turismo enogastronomico. L’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica, il Piemonte detiene il medesimo primato per le produzioni enologiche a Indicazione Geografica, la Campania per quanto concerne i Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Una situazione simile si riscontra per i musei del gusto, luoghi di tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche di un territorio, che ne conservano la memoria storica e contribuiscono a divulgare le radici culturali, le tradizioni e l’identità locale. Tali realtà risultano diffuse in quasi tutte le regioni italiane (18 su 20), con il Piemonte in testa per numero di musei. La Lombardia vanta invece il primato nell’offerta ristorativa, sia in termini di imprese, sia di ristoranti di eccellenza segnalati sulle principali guide (la “Guida Michelin Italia”, la guida de l’Espresso “I Ristoranti e i Vini d’Italia”, la guida Gambero Rosso “Ristoranti d’Italia”), oltre ad annoverare il maggior numero di micro-birrifici e brew pub in Italia.


Il turismo enogastronomico in campagna vede al vertice la Toscana che risulta essere la prima regione italiana per numero di agriturismi, sia in termini assoluti, sia per le differenti tipologie di servizio offerto – ristorazione, alloggio, degustazioni e proposte di esperienze fattorie didattiche, Mountain Bike, trekking, sport, etc.
Analizzando il trend degli ultimi tre anni, il Centro-Sud risulta essere la macro-area più dinamica, con il Lazio che registra la crescita maggiore in termini di agriturismo, agri-alloggio e imprese di ristorazione; la Campania mostra il più marcato aumento nel numero di P.AT. e agri-ristoro, la Puglia per gli agriturismi con degustazione, oltre a detenere il primo posto per numero di aziende con produzione di uva, di olio e frantoi; e le Marche con il maggior numero di aziende che offrono esperienze diverse e particolari. Unica eccezione in questo scenario è rappresentata dalla Lombardia, che è cresciuta a un ritmo superiore rispetto a quello delle altre regioni italiane.

Turismo enogastronomico: i primati della Sicilia

Tra i prodotti della Trinacria più conosciuti all’estero figurano gli Arancini: secondo il portale SEMrush, questi risultano tra i prime cinque topic di tendenza legati al cibo ricercati dagli utenti di Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Cina tra il 15 Novembre 2019 e il 15 Gennaio 2020.
Popolari sono anche le esperienze a tema enogastronomico: la Sicilia figura, infatti, in terza posizione per numero di prenotazioni di Tour Gastronomici e Tour Enologici & Degustazione Vino sul portale TripAdvisor nell’anno 2018; l’esperienza Tour a piedi a Palermo con assaggio di “street food” è inoltre tra le top ten dei Travelers’ Choice® Experiences di TripAdvisor per l’anno 2019.
L’offerta agroalimentare e vitivinicola siciliana vanta un numero consistente di aziende, collocando la regione ai primi posti delle classifiche nazionali: sia per le aziende agricole che producono uva che quelle che producono olive, valori che la pongono seconda solo alla Puglia.
I prodotti agroalimentari ad Indicazione Geografica registrati in Sicilia sono 33 a Dicembre 2019, collocandola al 4° posto rispetto alle altre regioni d’Italia; importante anche il numero di prodotti vinicoli IG – nel 2019 sono 31 – e la vedono tra le prime 10.
Passando alla ristorazione, la Sicilia segna 42 ristoranti d’eccellenza, con un incremento del 56% nel periodo 2017-2020. Il giudizio degli utenti sull’offerta ristorativa in generale è però discreto. Secondo Travel Appeal, dall’analisi delle recensioni degli utenti sul web, si posiziona a metà classifica in Italia per sentiment positivo sulla qualità del cibo, con valore di 86,3% (periodo Gennaio-Dicembre 2018).
Importante, infine, il numero di agriturismi attivi sul territorio: al 2018 388 sono le realtà che propongono degustazioni (+103 unità dal 2015) e 700 quelle che offrono esperienze e attività (+73).

IL PROGETTO

Ben 735 pagine di dati e analisi per delineare sia l’offerta del “sistema Italia”, comparato a livello europeo e nazionale, sia il profilo del turista internazionale, in particolare di Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti d’America, Messico e Cina, che sceglie l’Italia come meta di viaggio.
L’edizione 2020 si compone di due volumi, “L’offerta”, autore Roberta Garibaldi, con il supporto di UniCredit e PromoTurismoFVG e il patrocinio di ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo, Federculture, Fondazione Qualivita, ISMEA, Touring Club Italiano, oltre alla collaborazione di Travel Appeal, TripAdvisor e Semrush; e “La domanda”, versione italiana del “Food Travel Monitor 2020” redatto della World Food Travel Association, e che vede Matthew J. Stone, Steven Migacz ed Erik Wolf coautori con Roberta Garibaldi. Il main sponsor è il Quebec.
“La ricerca – spiega Roberta Garibaldi – è il frutto di un lungo lavoro che incrocia offerta e domanda per dare agli operatori e ai professionisti del turismo enogastronomico uno strumento strategico di business, poiché consente di muoversi proattivamente conoscendo le caratteristiche dei visitatori”.
Durante la presentazione UniCredit ha illustrato “MADE4ITALY”, il nuovo programma – ha spiegato spiega Massimo Costantino Macchitella, Head of Small Business & Financing Products UniCredit – nato con l’obiettivo di promuovere un sistema integrato turismo-agricoltura e supportare lo sviluppo di progetti di valorizzazione del territorio. Con Made4Italy UniCredit, mette a disposizione, oltre alla sua esperienza e tutto il suo know-how, anche 5 miliardi di euro di finanziamenti per le PMI italiane nel triennio 2019-2021 per favorire l’imprenditorialità e rafforzare le identità regionali tipiche.”

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