Si è svolto ieri a Catania, presso l’NH Hotel Parco degli Aragonesi, il primo appuntamento del programma “La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto”, organizzato da Manageritalia Sicilia. Con oltre 120 partecipanti tra rappresentanti istituzionali, imprenditori e giovani universitari, l’evento dal titolo “Verso un futuro sostenibile” ha inaugurato un ciclo di incontri in cinque […]
L’aeroporto di Comiso torna al centro del dibattito pubblico. Politici, amministratori, sindacalisti e imprenditori, insieme ai vertici della società di gestione SAC, si sono incontrati per discutere il destino dello scalo ibleo, pochi giorni dopo la manifestazione organizzata dal comitato di difesa dell’aeroporto. L’obiettivo dichiarato è il rilancio, ma il percorso è ancora tutto da costruire.
Aeroitalia resta, ma il piano di rilancio è ancora incerto
Un segnale positivo arriva dalla compagnia Aeroitalia, che ha deciso di non abbandonare lo scalo, nonostante le incertezze emerse nei giorni precedenti. L’amministratore delegato di Aeroitalia, Gaetano Intrieri, ha confermato il proseguimento delle operazioni, ma rimane l’unico punto fermo in una vicenda ancora nebulosa. Per il resto, le discussioni si limitano a dichiarazioni programmatiche senza un vero e proprio piano operativo.
I fondi disponibili e le priorità da definire
Sul fronte finanziario, i fondi ci sono, ma restano da chiarire le modalità di utilizzo. Tra le risorse disponibili si segnalano:
- Tre milioni di euro stanziati recentemente dalla Regione Siciliana.
- 47 milioni di euro di fondi pubblici, di cui circa 20 milioni destinati all’area cargo, un progetto caro al presidente della Regione Renato Schifani, ma visto come non prioritario a livello locale.
- 1,6 milioni di euro dai fondi ex Insicem, messi a disposizione dal Libero Consorzio di Ragusa.
Ora la sfida è tradurre queste risorse in azioni concrete che favoriscano lo sviluppo dello scalo.
La proposta dei sindaci: un fondo permanente per Comiso
Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso, ha lanciato alcune proposte durante l’incontro. La principale è quella di trasformare il fondo regionale da tre milioni in un finanziamento permanente o almeno decennale, seguendo il modello adottato per l’aeroporto di Trapani. Il paragone con Trapani è significativo: nei primi nove mesi del 2024, lo scalo trapanese ha registrato 883mila passeggeri, mentre Comiso si è fermato a 217mila.
Un’altra idea avanzata dal sindaco riguarda un possibile incremento della tassa di soggiorno di 50 centesimi, con i proventi destinati a incentivare le rotte aeree da e per l’aeroporto di Comiso.
Il ruolo della SAC e il tavolo permanente dei sindaci
La SAC, accusata di concentrare gli sforzi sullo scalo di Catania a discapito di Comiso, ha difeso il proprio operato. L’amministratore delegato Nico Torrisi ha sottolineato l’importanza dei fondi regionali, che saranno utilizzati attraverso un bando pubblico per attrarre nuove compagnie e aumentare il traffico passeggeri.
Una novità importante è la creazione di un tavolo permanente dei sindaci, che si occuperà di seguire da vicino le iniziative di rilancio e collaborare con la Regione Siciliana.
Il futuro di Comiso: speranze e sfide
Nonostante le difficoltà, il confronto tra le parti ha generato segnali di speranza. “L’aeroporto ha un futuro che speriamo possa essere radioso, grazie non solo alle nostre scelte ma anche all’impegno delle istituzioni locali”, ha dichiarato Torrisi.
Ora, la vera sfida è trasformare queste dichiarazioni in azioni concrete. Solo il tempo dirà se Comiso potrà davvero rilanciarsi come un’infrastruttura strategica per la Sicilia sud-orientale o se rimarrà una promessa non mantenuta.