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Facebook vieta annunci su criptovalute e strumenti finanziari pericolosi

Facebook ha ieri comunicato la propria decisione di vietare le pubblicità che promuovono prodotti e servizi finanziari che sono associati frequentemente con pratiche promozionali fuorvianti o ingannevoli come criptovalute ed initial coin offering. Nel divieto rientrano anche le offerte pubbliche di sottoscrizione lanciate dalle start-up, aziende in fase di lancio. Il divieto non è rivolto alle sole criptovalute ma a tutti quei prodotti che sono pubblicizzati in maniera non corretta, come ad esempio le opzioni binarie.

 

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Ciò non vuol dire che non saranno più accettati inserzionisti, ma per adesso si è introdotto un divieto intenzionalmente ampio per poter consentire lo studio e l’introduzione di nuove procedure che il social network utilizzerà per identificare ed eliminare le pubblicità ingannevoli. Una volta pronto il nuovo sistema di controllo, saranno consentite le pubblicità in regola con la legge.

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La decisione di Facebook è di fondamentale importanza. Finalmente i gestori di pubblicità iniziano a muoversi contro gli annunci del tenore “madre single guadagna 9.000 euro al mese lavorando da casa” o simili, con a corredo foto di automobili di lusso e altri status symbol. Facebook ha deciso di rinunciare a forti introiti pubblicitari pur di non legare più il proprio nome a truffe che oramai sono all’ordine del giorno. Una decisione che in una prima fase vuol dire rinunciare a cospicue entrate, ma che alla lunga porta guadagni non solo economici legati alla pubblicità di operatori seri invogliati ad essere presenti in un ambiente serio, ma anche in termini di affidabilità nei confronti degli utenti con conseguente aumento della considerazione del pubblico verso il social network.

“Finalmente qualcosa, e non di piccolo, inizia a muoversi – è il commento dell’Aduc – Ora tocca agli altri. Quasi superfluo pronunciare il primo nome da cui ci si aspetta una decisione analoga a quella di Facebook: Google.”

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