La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Doveva essere il click day si è trasformato in un flop day. Protagonista assoluta oggi la Regione siciliana, in gran parte veramente annunciato, riporta d’attualità il tema dell’efficacia di questo strumento che non piace a nessuno: non piace alle imprese, non piace ai consulenti, non piace ai cittadini. Uno strumento che già in passato ha mostrato tutti i suoi limiti: la gara di velocità premia il più abile con una rete internet magari più stabile e punisce i progetti di qualità. Ma non è questo il punto oggi.
In questo caso, trattandosi di misure a sostegno delle imprese, forse era persino inutile fare ricorso a una piattaforma che si è dimostrata debole pur essendo gestita, come si legge in un comunicato della Regione siciliana, da Tim. Cosa è successo? Vedremo, semmai riusciranno a darci una spiegazione plausibile. E’ accettabile che ciò accada? No, non lo è. Così come non è accettabile che ciò accada in tanti altri settori. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha più volte “confessato” l’arretratezza delle piattaforme informatiche della Regione siciliana, l’inadeguatezza dei sistemi. E questo nonostante siano stati spesi nel corso degli anni decine e decine di milioni. Qualcosa non va, sembra evidente. Così come è evidente che è arrivato il momento di individuare le responsabilità e di agire per evitare che fatti del genere si ripetano. Non basta fare comunicati se ai comunicati non seguono azioni concrete per evitare che il sistema appaia (e sia) inaffidabile.