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Fondirigenti, incentivo di 2 milioni di euro per la formazione dei manager

Oggi, 16 ottobre alle 15,30 presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli, Fondirigenti (Fondo promosso da Confidustria e Federmanager) presenterà il suo nuovo progetto a sostegno della cre-scita competitiva delle imprese che operano nel Sud del Paese. Un’iniziativa che appare del tutto in linea con la richiesta congiunta che Confindustria e sindacati confederali hanno appena avanza-to al governo, perché promuova interventi pubblici e privati orientati all’innovazione, alla sosteni-bilità, al potenziamento delle infrastrutture in quest’area del Paese.

Fondirigenti


Per Fondirigenti, il Mezzogiorno sconta in particolare un grave ritardo nel livello di managerializzazione delle imprese, che determina un gap di competitività e innovazione rispetto al resto d’Italia. Il Fondo ha deciso dunque di prendere l’iniziativa e di lanciare con sue risorse un intervento “ad hoc” per i prossimi tre anni. Fondirigenti realizzerà il suo Progetto Sud attraverso tre fasi: indagine sui fabbisogni, diffusione di buone pratiche e supporto all’innovazione.

Nel 2016 soltanto l’11 per cento dei piani di finanziamento alla formazione dei dirigenti era stato presentato da aziende meridionali. Invece di recuperare su questo dato assai poco lusinghiero, in tre anni la percentuale delle aziende meridionali che ha presentato piani di formazione da propor-re al finanziamento è scesa ancora di due punti sul resto del Paese, attestandosi al 9 per cento. Per sostenere una domanda di formazione più consistente da parte delle imprese meridionali, il Fondo è corso allora ai ripari, decidendo di riservare loro ben 2 milioni di euro sugli 8 che ha complessivamente investito nel 2019 sulla formazione dei dirigenti: il 25 per cento del totale, dunque. Le aziende con sede al Sud sono lentamente diminuite negli anni, fermandosi ai livelli del 2016 (circa 900 unità) ed è calata anche la presentazione dei progetti per l’accesso alle risorse a disposizione per la formazione dei suoi dirigenti.
Imprese che stentano a uscire dalla crisi, che hanno pochi e non sempre qualificati manager, che innovano poco, e che per giunta hanno sistemi associativi arretrati, che non le stimolano e non le attraggono. E’ così che si spiega il gap. Non a caso dialogo, ascolto e supporto sono le principali richieste che provengono da questi territori, che si sentono spesso isolati dal resto del Paese.


“Per agire concretamente a supporto della managerializzazione – ha dichiarato il presidente di Fondirigenti Carlo Poledrini – le esperienze maturate in questi anni ci confermano che le iniziative direttamente finalizzate a questo obiettivo non incontrano l’interesse degli imprenditori piccoli e medi, che risultano invece particolarmente sensibili a quelle che tendano a

risolvere problematiche urgenti/importanti per l’azienda, come la transizione dell’analogico al di-gitale, che possono essere affrontate da figure manageriali”. “Attraverso la diffusione di buone pratiche – continua Poledrini – di esperienze di successo da replicare, si creano le condizioni per il riconoscimento dell’importanza del fattore management per l’impresa. Queste modalità di inter-vento sono particolarmente indicate per il Sud, ma si prestano ad essere replicate anche in altre aree del Paese che stentano a ripartire, come, ad esempio, le regioni del Centro”.


“Abbiamo organizzato un roadshow con una serie di incontri sul territorio meridionale – spiega Costanza Patti, Direttore generale di Fondirigenti – coinvolgendo le associazioni di Confindu-stria e Federmanager delle regioni Puglia, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia con l’obiettivo di informare e accrescere il know-how dei territori, la conoscenza di strumenti e iniziative che Fondirigenti mette al servizio delle imprese e lo scambio di esperienze e buone pratiche con le realtà imprenditoriali del nord”

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