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Mediterraneo cuore della transizione energetica: ruolo strategico dell’Italia

Il sesto “Med & Italian Energy Report”, presentato a Bruxelles, ha messo in evidenza le trasformazioni in corso nel settore energetico della regione Euro-Mediterranea. Intitolato “The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security”, il report esplora come tensioni geopolitiche, evoluzioni tecnologiche e dinamiche economiche stiano ridisegnando il panorama energetico globale, con un ruolo centrale dell’Italia. Il Mediterraneo si configura come un elemento cardine nella transizione energetica globale, con l’Italia pronta a svolgere un ruolo di primo piano. Investimenti in infrastrutture, sviluppo delle rinnovabili e rafforzamento delle partnership con il Nord Africa sono le chiavi per trasformare sfide complesse in opportunità di crescita sostenibile.

L’Italia, con la sua posizione geostrategica e il crescente impegno per la sostenibilità, può guidare l’Europa verso un futuro energetico sicuro e verde, consolidando il Mediterraneo come centro nevralgico della transizione energetica globale.

L’Europa e la Sfida della Dipendenza Energetica

L’Unione Europea si conferma la regione con la più alta dipendenza energetica tra le principali economie mondiali: il 58,3% del fabbisogno è coperto da importazioni, a fronte del 20% della Cina e della totale autosufficienza degli Stati Uniti. Questo elemento espone l’Europa a rischi significativi legati alla volatilità dei prezzi e alle crisi geopolitiche.

Nonostante queste criticità, il mix energetico europeo sta cambiando rapidamente. Dal 2000, l’uso del carbone è sceso dal 32% al 12%, mentre le energie rinnovabili sono cresciute dal 15% al 45%. Questo trend è destinato ad accelerare, con l’obiettivo di raddoppiare la quota di energia rinnovabile entro il 2030. Tra i paesi europei, la Spagna si distingue con il 51% di energia rinnovabile nel mix energetico, mentre l’Italia ha raggiunto il massimo storico del 41,2%.

Il Ruolo Strategico dell’Italia

L’Italia, pur essendo ancora il paese europeo con il maggiore grado di dipendenza energetica (74,8%), sta intraprendendo un percorso di miglioramento. Nel 2024, il livello di riempimento delle scorte di gas ha raggiunto il 98,5%, un dato superiore alla media europea, che garantisce una solida sicurezza energetica per la stagione invernale.

Un elemento chiave della strategia italiana è il potenziamento delle energie rinnovabili. I dati di Terna mostrano un incremento record del fotovoltaico (+19,3% sul 2023), con il fotovoltaico ed eolico che coprono insieme il 18,6% del fabbisogno elettrico nazionale. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) – 48% di energia rinnovabile entro il 2025 e 65% entro il 2030 – saranno necessari ulteriori investimenti e un’accelerazione delle politiche energetiche.

L’Italia si posiziona anche come “ponte energetico” tra Europa e Nord Africa, grazie alla sua posizione strategica. Le potenzialità del Nord Africa sono immense: meno dell’1% della superficie dei paesi della costa meridionale del Mediterraneo potrebbe produrre elettricità sufficiente per soddisfare la domanda interna e generare un surplus esportabile verso l’Europa. Progetti come il corridoio SoutH2, dedicato al trasporto di idrogeno verde, sono esempi concreti di questa sinergia.

La Crescita del GNL nel Mediterraneo

Il Gas Naturale Liquefatto (GNL) sta assumendo un ruolo sempre più centrale per la sicurezza energetica europea. L’aumento delle importazioni di GNL dagli Stati Uniti e dall’Algeria ha permesso all’Europa di diversificare le fonti di approvvigionamento, riducendo la dipendenza dal gas russo. Nel 2023, l’Algeria è diventata il principale fornitore di gas per l’Italia, con le importazioni tramite il gasdotto Transmed che sono salite al 38% del totale, mentre le forniture russe sono crollate al 4,2%.

Inoltre, l’Italia ha investito in nuove infrastrutture per il GNL. Terminali come la Golar Tundra a Piombino e la BW Singapore a Ravenna (operativa dal 2025) rafforzano la capacità di stoccaggio e rigassificazione, migliorando la resilienza del sistema energetico nazionale.

Porti e Shipping: Il Futuro della Logistica Energetica

I porti del Mediterraneo stanno evolvendo in hub energetici e digitali, cruciali per la transizione verso modelli sostenibili. Progetti di decarbonizzazione e sviluppo delle energie rinnovabili, come l’eolico offshore e il solare fotovoltaico, sono sempre più diffusi.

In Italia, porti come Trieste, Piombino, Porto Levante e Napoli giocano un ruolo fondamentale. Trieste, con 38 milioni di tonnellate di greggio movimentate, si conferma il principale porto energetico del paese, mentre Piombino e Porto Levante sono centrali per il GNL. Complessivamente, il segmento energetico rappresenta il 35% del traffico totale nei porti italiani.

Una sfida emergente per i porti è l’adozione di combustibili alternativi per il settore marittimo, come metanolo, ammoniaca e idrogeno verde. Si prevede che entro il 2026 il 9% della capacità globale delle navi sarà alimentata da fonti alternative, un cambiamento che richiede infrastrutture adeguate per il bunkeraggio e la gestione di questi combustibili.

La Piattaforma ENEMED: Innovazione al Servizio dell’Energia

Un elemento di innovazione introdotto dal report è la piattaforma interattiva ENEMED-Plat, sviluppata dal Politecnico di Torino e dal SRM. Questo strumento consente analisi dettagliate sui flussi energetici nella regione Euro-Mediterranea, utilizzando algoritmi avanzati e dati aggiornati in tempo reale. La piattaforma rappresenta un supporto fondamentale per le decisioni strategiche di istituzioni e aziende.

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