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Oggi, 27 novembre, con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato la seconda Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, che entrerà in carica ufficialmente il 1° dicembre 2024. Questo mandato, che guiderà l’Unione Europea fino al 2029, si pone obiettivi strategici ambiziosi, incentrati su sicurezza, competitività, transizione verde e digitale, e rafforzamento della coesione europea.
Raffaele Fitto: opportunità strategica per l’Italia?
Tra i membri della nuova Commissione, l’italiano Raffaele Fitto è stato nominato Vicepresidente esecutivo per Coesione e Riforme. Con un curriculum politico di lungo corso (tra cui incarichi di Ministro per gli Affari Regionali e Presidente della Regione Puglia), sarà responsabile di due aree cruciali:
- Politiche di coesione: riduzione delle disuguaglianze regionali attraverso investimenti mirati e strategie per una crescita sostenibile e inclusiva.
- Riforme strutturali: garantire una spinta agli investimenti e all’innovazione, rafforzando la resilienza economica e sociale dell’Unione.
La nomina di Raffaele Fitto, esponente di Fratelli d’Italia e già co-presidente del gruppo parlamentare ECR (Conservatori e Riformisti Europei), ha suscitato critiche da parte di alcune forze politiche europee. La sua appartenenza a uno schieramento di centro-destra, spesso critico nei confronti di alcune politiche centrali dell’Unione, ha sollevato dubbi sull’imparzialità con cui avrebbe gestito il portafoglio di Cohesion and Reforms.
Nonostante queste perplessità, il Parlamento ha comunque confermato la sua nomina, riconoscendo il peso strategico del ruolo e il sostegno necessario per superare le sfide di coesione e riforme nell’Unione. Questa dinamica riflette le complesse tensioni politiche interne all’UE, dove divergenze ideologiche e compromessi trovano spesso un punto di equilibrio.
La presenza di Fitto in un ruolo così centrale potrebbe rappresentare un’importante occasione per l’Italia:
- Incidere sulle politiche di coesione, cruciali per le regioni del Mezzogiorno.
- Rafforzare la capacità di spesa dei fondi europei.
- Promuovere l’equilibrio tra sviluppo locale e strategie europee.
Il programma della Commissione von der Leyen II
Ursula von der Leyen ha delineato un’agenda ambiziosa per il periodo 2024-2029, articolata su quattro grandi priorità:
- Competitività e innovazione: sviluppare un piano europeo per la prosperità sostenibile, con investimenti nella transizione digitale e verde.
- Green Deal: proseguire l’impegno nella lotta al cambiamento climatico, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
- Sicurezza e geopolitica: rafforzare il ruolo dell’Unione nelle crisi globali e consolidare la difesa comune europea.
- Cittadinanza attiva e inclusione: promuovere il dialogo diretto con i cittadini e aumentare il supporto alle regioni meno sviluppate.
Von der Leyen ha ribadito che la Commissione punta a colmare il divario di innovazione con le grandi economie globali, come Stati Uniti e Cina, senza però compromettere i valori fondanti dell’Unione, quali solidarietà e sostenibilità. Inoltre, presentando il programma della nuova Commissione, la Presidente ha sottolineato l’importanza di “mettersi immediatamente al lavoro per garantire libertà, sovranità, sicurezza e prosperità” in un’Europa chiamata a rispondere con unità e determinazione alle sfide globali.
Brigida Raso
Fonti:
- Commissione Europea, Political Guidelines for the Next European Commission 2024-2029 di Ursula von der Leyen, luglio 2024.
- Commissione Europea, Mission Letter – Raffaele Fitto, Bruxelles, 17 settembre 2024.