Si è svolto ieri a Catania, presso l’NH Hotel Parco degli Aragonesi, il primo appuntamento del programma “La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto”, organizzato da Manageritalia Sicilia. Con oltre 120 partecipanti tra rappresentanti istituzionali, imprenditori e giovani universitari, l’evento dal titolo “Verso un futuro sostenibile” ha inaugurato un ciclo di incontri in cinque […]
“Ci sono alcune misure nella manovra che rispondono a un interesse specifico della Sicilia: una di queste misure è il raddoppio della strategia nazionale per le aree interne che consentirà anche alle aree interne che sono rimaste fuori da una prima individuazione che era stata fatta di rientrare nella strategia che deve passare da una fase di sperimentazione a diventare una vera e propria politica. In Sicilia siamo indietro: l’unica area che è partita è quella delle Madonie. Ma accanto a occuparci di servizi bisogna riscoprire una vocazione produttiva di quei luoghi: in alcuni casi è stato fatto, bisogna farlo anche con le altre aree”. Lo ha detto il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano nei giorni scorsi parlando con i giornalisti a margine dell’incontro con i rappresentanti delle imprese e dei sindacati che si è tenuto a Palermo.
Non solo aree interne ovviamente. “Il Piano per il Sud avrà i suoi numeri ma sarà soprattutto un processo di accelerazione per la spesa. Io vorrei che il Piano per il Sud fosse un piano per l’Italia ma che nel Mezzogiorno deve partire proprio dalla reindustrializzazione. Un’area di 20 milioni di abitanti non avrà futuro se non avrà una sua industria – ha detto Provenzano -. Il primo impegno che ci siamo già assunti e ci stiamo già assumendo per la Sicilia è quello di sbloccare i cantieri – ha detto il ministro rispondendo alle domande – , velocizzare le opere infrastrutturali che sono in corso di programmazione: su questo ho incontrato i vertici di Ferrovie dello Stato spingendoli a rispettare i tempi previsti nel contratto di programma in cui le opere siciliane sono ricomprese”.
E poi ha aggiunto: “Le emergenze che sto incontrando sono di due tipi. La prima è provare a salvare la programmazione comunitaria dei Fondi Ue per evitare il rischio disimpegno delle risorse. E io, l’ho già detto e lo ribadisco, noi stiamo offrendo la massima collaborazione istituzionale anche alla Regione Sicilia per evitare che anche un solo euro di risorse europee sia disimpegnato a fine anno. Su questo c’è una discussione in corso abbiamo chiesto chiarimenti su alcune misure che sono state prese come il definanziamento del credito di imposta che rischia di determinare un rallentamento anche nella rendicontazione. Siamo fiduciosi che insieme proveremo a superare le difficoltà che ci sono”. Le altre emergenze riguardano le realtà produttive: come sapete nella precedente visita ho affrontato il tavolo di Almaviva che è ripartito a livello nazionale e qui ci sono i segretari provinciali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil per parlare di Blutec che è la prima e forse più grave crisi industriale che ha vissuto la Sicilia e che è stata forse troppo spesso dimenticata anche a livello nazionale. La notizia buona: è stato finalmente firmato dal Mef il decreto che consente il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre e quindi nei prossimi giorni, spero il prima possibile, finalmente sbloccheremo questa situazione che non è risolutiva ma risponde a un’esigenza sociale. Ma c’è bisogno di un momento più strategico in cui proviamo a rilanciare il futuro industriale e produttivo di quel luogo su questo è importante che sigli l’accordo di programma a livello regionale e che il governo sia impegnato a mettere in campo tutti gli strumenti che possono rilanciare l’area di Termini Imerese accanto a questo c’è la necessità presso il Mise di affrontare la questione più legata alla proprietà e al futuro industriale dello stabilimento”.