L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Una costellazione di imprenditori che provano a farsi largo nei vari settori dell’enogastronomia, dell’agricoltura, del turismo. E’ la geografia, si può dire, dei Nebrodi, un pezzo straordinario della Sicilia che sta piano piano cambiando pelle. Un processo lento (ma inesorabile) che in questi anni è stato stimolato e raccontato a Galati Mamertino, al Festival del giornalismo enogastronomico che torna dal 7 al 9 settembre (sempre a Galati Mamertino in provincia di Messina nella sede ormai storica dell’Incubatore dei Nebrodi) riproponendo i temi dello sviluppo del territorio, del marketing territoriale come leva per la crescita, della funzione strategica dell’informazione e dei giornali come contributo fondamentale allo sviluppo di un’area per tanti anni considerata marginale ma che oggi si candida a diventare modello, impegnandosi a superare con non poca fatica le difficoltà di sempre.
E’ una battaglia culturale quella portata avanti in questi anni dal festival e l’enogastronomia è solo un’occasione per parlare di filiere, di lavoro, di impegno per ridare a questo territorio il valore che merita. Al centro vi sono gli imprenditori, quelli piccoli, che intanto si stanno mettendo insieme per riportare da queste parti la coltivazione del grano, della vite, per tornare a produrre il pane come si faceva un tempo (lievito madre secolare e farine di grandissima qualità). E’ l’impegno di un imprenditore come Pino Drago, tra le altre cose presidente del consiglio comunale di Galati, e l’impegno di Giacomo Emanuele, dell’enologo Antonio Campisi e di tanti altri.
Per il programma del Festival potete collegarvi al sito: anche quest’anno giornalisti, imprenditori, scrittori, economisti, innovatori, politici si confronteranno sui temi fondamentali dello sviluppo nel tentativo di individuare strade. Ma l’obiettivo resta quello di sempre: ridare speranza, coraggio. Perché speranza, coraggio e fiducia sono valori economici che possono cambiare il corso delle cose.
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