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Economia a Caltanissetta, il sindacato: “Provincia più ingannata d’Italia”

Caltanissetta è la provincia più ingannata d’Italia dalla classe politica perché continua a non avere l’attenzione che dovrebbe avere. E’ l’amara conclusione di fine anno dei segretario di Cgil, Cisl e Uil della provincia (Ignazio Giudice- Emanuele Gallo-Mudaro/Castania). I sindacalisti hanno affidato le loro riflessioni a un lungo comunicato in cui sostengono che “è inutile nasconderlo, la provincia di Caltaniasetta continua a non avere l’adeguata attenzione da parte di chi può e deve decidere le sorti delle 2 più grandi aree industriali, Caltanissetta e Gela, per nulla sicure, sempre più povere di servizi agli insediati e sempre più con capannoni vuoti. Se dovessimo stilare una graduatoria la provincia di Caltanissetta risulterebbe la più ingannata d’Italia, nella misura in cui ogni settimana qualcuno dei politici che contano si alza e annuncia finanziamenti per le infrastrutture materiali e immateriali, per la sanità pubblica così da pesar meno nella triste voce di bilancio “mobilità sanitaria” ( cittadini della provincia che si ricoverano fuori la sicilia), per qualità degli edifici pubblici scolastici, per opportunità lavorativa in linea con gli studi e/o qualifiche professioni conseguiti”.

Cgil – Cisl – Uil hanno accennato alla resistenza degli abitanti rispetto ad un declino che si respira in ogni Comune dei 22 che compongono la provincia, con una esposizione dei Sindaci e degli Amministratori tutti che non ha precedenza nella storia democratica-Istituzionale. “Non abbiamo scelto di diffondere il documento politico di fine anno perché abbiamo un obbligo legato a qualche protocollo – scrivono i sindacalisti -, bensì perché avvertiamo la necessità e l’urgenza di ribadire l’allarme povertà e spopolamento presente in tutti i Comuni. Da dove arriva l’inganno? Da troppe parole vuote e svuotate nel significato sociale originario, invecchiate senza aver visto nascere l’oggetto degli annunci. Un esempio su tutti riguarda il destino dei miliardi del contratto d’area, del patto per l’agricoltura, di tutta l’idea della programmazione negoziata che doveva far vivere un nuovo e sano protagonismo imprenditoriale e, invece, ha generato ” macchie nel deserto”, capannoni senza alcun perché se non quello di giustificare la spesa, senza produrre occupazione”.

I sindacati  continuano a rivendicare il ruolo dello Stato ed è per questa ragione che l’interlocuzione con il Prefetto di Caltanissetta Cucinotta risulta, per le forze sindacali, utile, preziosa,puntuale per tutte le vertenze che investono il mondo del lavoro e, con esso, quello economico ed Istituzionale. “Se è vero che tutto si lega e che ancor di più i fattori positivi devono essere preservati – sostengono i sindacalisti -,  teniamo a ricordare che il nostro no alla paventata soppressione della Corte d’Appello è convinto e determinato.  La qualità della vita dei cittadini dipende dalla solidità dei trasferimenti finanziari di Stato e Regione ai Comuni ma dipende anche da come i Sindaci si adoperano per evitare il collasso dei servizi alla persona, dalla refezione scolastica, al trasporto locale, all’assistenza agli anziani ed inabili.  La resistenza dei cittadini di tutta la provincia, così come accennavamo in premessa, riguarda anche la persistenza dell’organizzazione mafiosa che in modo silenzioso cerca di determinare scelte e affari e le operazioni antimafia registrate nel corso dell’anno ne danno ampia dimostrazione, basti pensare al numero dei beni sequestrati e confiscati per i quali CGIL CISL UIL propongono procedure più snelle e veloci per una assegnazione quale bene della comunità”.

I sindacalisti anche durante il momento augurale svoltosi in Prefettura, nel ringraziare il Prefetto per la tangibile attenzione dimostrata verso le criticità del mondo del lavoro, hanno accennato alla volontà di chiedere agli enti pubblici, ad iniziare dall’Inps, un potenziamento dell’organico nei servizi di sostegno al reddito così da evitare la disperazione di interi nuclei familiari e lo studio congiunto di un nuovo protocollo di legalità che eviti parole da libro dei sogni e contenga misure da realizzare immediatamente. “Tra resistenza, lotta agli inganni, auspici si conclude il 2016, ciò non coincide con la definizione di alcune vertenze ma sicuramente con una consapevolezza – responsabilità  che il sindacato continuerà ad assumersi auspicando che la buona politica possa prevalere su tante chiacchiere inutili e deleterie per il presente ed il futuro di tante generazioni” concludono i sindacalisti.

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