La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Due escavatori nuovi fiammanti. Due mezzi meccanici identici a quelli divorati dalle fiamme il 30 marzo e il 6 aprile 2012, a Castel di Lucio e a Tusa, nei due attentati intimidatori a danno dell’imprenditore Michelangelo Mammana. L’imprenditore castelluccese investito anche dalle estorsioni emerse nel corso dell’inchiesta Alastra, che il 30 giugno 2020 portarono al fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, 11 persone ritenute, a vario titolo responsabili di “associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, corruzione, atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento”.
Fu proprio in quell’occasione che Mammana, supportato da Sos Impresa – Rete per la Legalità, decise di alzare la testa cominciando a denunciare i propri aguzzini. Oggi nella sede della sua Azienda arrivano le due pale meccaniche che Michelangelo ha voluto riacquistare con i soldi del Fondo destinato alle vittime di racket e usura. Due nuovi mezzi meccanici che l’imprenditore metterà in attività nel territorio dove 12 anni fa vide andare in fumo due escavatori e le speranze di continuare a fare impresa.
A Castel di Lucio oggi c’erano tutti, presidente e il vice presidente “Sos Impresa Rete per La legalità” Luigi Cuomo e Giuseppe Scandurra, assieme ai Coordinatori regionali della rete di Calabria, Puglia, Campania, Lazio e Umbria. Il generale dei Carabinieri, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Giuseppe Spina, il Colonnello del Comando provinciale di Messina, Marco Carletti, il Capitano della Compagnia Carabinieri di Mistretta, Silvio Imperato, il commissario della Polizia di Stato di Sant’Agata di Militello, Sandro Laguidara, Tenente della Guardia di Finanza di Sant’Agata di Militello, Marco Romeo e il sindaco di Castel di Lucio, Pippo Giordano.
C’erano anche diversi suoi collaboratori, gli amici, i parenti, i giornalisti e altra gente che ha voluto essere presente alla cerimonia per far sentire la propria vicinanza a Michelangelo. Gente che crede nell’imprenditore, nello Stato, nella Giustizia e pensa che la solidarietà dive diventare, da parte di tutti una priorità assoluta