L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
A Palermo l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) nel mese di dicembre ha fatto registrare una variazione congiunturale pari a -0,1% (a novembre era -0,2%). Rispetto a dicembre 2017 si è invece registrata una variazione tendenziale pari a +1,2% (a novembre era +1,8%). L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, a dicembre è risultata pari a +0,4% (in diminuzione rispetto a novembre quando era pari a +0,7%). Al netto dei soli beni energetici, l’indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare una variazione tendenziale pari a +0,5% (in diminuzione rispetto a novembre quando era pari a +0,8%).
L’indice dei prezzi al consumo relativo ai beni ha fatto registrare una variazione tendenziale pari a +1,5% (in diminuzione rispetto a novembre quando era pari a +1,9%); l’indice relativo ai servizi ha fatto registrare una variazione annua pari a +0,8% (in diminuzione rispetto al +1,4% registrato a novembre).
L’indice dei prezzi al consumo relativo ai prodotti acquistati con maggiore frequenza ha fatto registrare una variazione rispetto all’anno precedente pari a +1,3% (in diminuzione rispetto al +2,0% registrato a novembre).
I dati diffusi, avvertono gli uffici del Comune, devono essere considerati provvisori, in attesa della loro validazione da parte dell’Istat. L’Istat diffonderà i dati definitivi del mese di dicembre mercoledì 16 gennaio 2019.
Le divisioni di spesa
Rispetto al mese precedente, l’aumento più rilevante si è registrato nella divisione: “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+1,2%). La maggiore diminuzione si è registrata nella divisione: “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-1,1%). Non si è registrata alcuna variazione in tre divisioni di spesa.
Passando alle variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, gli aumenti più elevati si sono registrati nelle divisioni: “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+4,7 %); “Bevande alcoliche e tabacchi” (+2,6%); “Altri beni e servizi”(+2,0%); “Trasporti”(+1,4%); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,3%).
La maggiore diminuzione si è registrata nella divisione: “Comunicazioni” (-3,6%).
Le tipologie di prodotto
Considerando i due principali aggregati (beni e servizi), a dicembre i beni hanno fatto registrare una variazione tendenziale del +1,5%, in diminuzione rispetto al valore registrato nel mese di novembre. Da rilevare, fra i beni, un aumento dello 0,8% dei beni alimentari e del 6,4% dei beni energetici.
I servizi hanno invece fatto registrare un aumento tendenziale pari allo 0,8%, in diminuzione rispetto al + 1,4% registrato ad novembre.
L’inflazione di fondo (core inflation), ovvero al netto dei beni energetici e dei prodotti alimentari freschi, ha fatto registrare una variazione del +0,4% (era +0,7 % nel mese di novembre).
L’indice dei prezzi al consumo al netto dei soli prodotti energetici, ha fatto registrare una variazione del +0,5% (in diminuzione rispetto al valore registrato nel mese di novembre).
La frequenza di acquisto
Con riferimento alla frequenza di acquisto, i prodotti ad alta frequenza di acquisto3 hanno fatto registrare un aumento dell’1,3%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (in diminuzione rispetto al +2,0 % registrato ad novembre).
I prodotti a media frequenza di acquisto4 hanno invece fatto registrare una variazione rispetto all’anno precedente pari al +1,6% ( +2,1% a novembre).
I prodotti a bassa frequenza di acquisto5 rimangono in territorio negativo, attestandosi a – 0,5% su base annua (-0,6% a novembre).
Rispetto al mese precedente, si è registrato una diminuzione fra i prodotti ad alta frequenza di acquisto (-0,5%) ed un aumento fra i prodotti a media frequenza di acquisto (+0,2%) e bassa frequenza di acquisto (+0,1 %).
Il confronto Palermo – Italia
Nei 24 mesi in esame, a Palermo l’inflazione, partita a dicembre 2016 da +0,5%, nei primi mesi del 2017 ha inizialmente manifestato una tendenza al rialzo, fino a raggiungere l’1,9% nel mese di aprile. A partire dal mese di maggio 2017, si è registrata una inversione di tendenza, che ha riportato l’indice a + 0,1% ad aprile 2018. A maggio 2018 nuova inversione di tendenza, che ha fatto risalire l’indice fino a +1,7% a novembre, per poi ripiegare a +1,2% a dicembre.