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L’Avimecc risorge ed è pronta a conquistare nuovi mercati, Musumeci: “creare sportelli in ogni provincia per favorire i procedimenti autorizzativi”

Nell’agosto del 2016 un incendio aveva distrutto gli impianti, oggi l’azienda avicola Avimecc risorge ed è pronta a ritornare leader nel meridione. Con una cerimonia in grande stile, domenica scorsa a Modica (Ragusa) sono stati inaugurati i nuovi stabilimenti dell’Avimecc, un’azienda con 250 dipendenti che nel corso degli anni è diventata punto di riferimento all’interno di una filiera corta chiusa che va dai mangimi alla produzione di uova e carni bianche. Il nuovo stabilimento, moderno e tecnologicamente all’avanguardia, è stato costruito in appena sette mesi, dopo l’incendio che aveva distrutto le vecchie strutture. Un successo che li amministratori, la famiglia Leocata, ha voluto condividere con tutti i dipendenti, i veri attori di questa tappa importante. “E quando c’è il calore e l’affetto di tutti, l’azienda si fa forte, va avanti e può pensare al futuro”.

Ed in effetti sono tanti i nuovi progetti che Avimecc rilancia nell’immediato futuro con un’espansione commerciale che riguarderà soprattutto la Puglia e altre regioni italiane. “Non ci siamo mai fermati – spiega Luca Leocata, direttore commerciale Avimecc – Anzi quanto accaduto ci è servito da stimolo ulteriore per crescere ancor di più. Una crescita esponenziale che oggi, a poco più di un anno, ci porta qui, a festeggiare un’azienda rinnovata, ancora più performante, con progetti di crescita ancora più ambizioni di quelle lasciate nell’estate 2016”.

Per questo momento così importante sono arrivate delegazioni dalla Calabria, Campania, Puglia e Veneto e poi i fornitori, i clienti, tutti i dipendenti, i rappresentanti istituzionali e tanti amici di Avimecc. Tra loro anche Aldo Muraro di Unaitalia, l’associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova e rappresenta oltre il 90% dell’intera filiera avicunicola nazionale.  Ai momenti celebrativi e di spettacolo che hanno poi portato al taglio del nastro e all’inaugurazione, hanno preso parte anche il governatore della Sicilia, Nello Musumeci e l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera, accompagnati dal sindaco di Modica, Ignazio Abbate.

“Questa è la Sicilia che mi piace, la Sicilia dell’imprenditoria tenace, vigorosa, creativa, competitiva e al tempo stesso ambiziosa – ha detto Musumeci – La realtà ragusana ha la sua specificità e in questo contesto Avimecc si accredita come una presenza imprenditoriale di caratura nazionale di cui apprezziamo lo sforzo fatto per ripartire a pieno regime nella filiera produttiva. L’orgoglio per un governatore dell’isola dove l’impresa deve tornare al centro dell’attenzione, dicendo basta all’assistenzialismo ma aiutando concretamente le piccole e medie imprese da dove poi nasce la vera ricchezza del territorio.  Abbiamo il dovere di promuovere il made in sicily senza rivendicare sciocchi e anacronistici protezionismi, abbiamo il dovere di pensare che consumiamo oltre il 70% del nostro fabbisogno comprando delle aziende del nord che in Sicilia investono oltre 70 miliardi, facciamo al contrario: iniziamo a consumare la nostra produzione”.

Musumeci ha lanciato una proposta che sottoporrà al suo Governo: “Creare in ogni provincia, con la collaborazione delle associazioni di categoria, uno sportelo funzionale che possa facilitare i procedimenti autorizzativi. E’ assurdo che chi voglia investire deve girare venti uffici e aspettare a volte anche più di un anno prima di avere risposte certe e dunque poter partire. E’ questa la sfida e l’impegno che assumiamo”.

Modernissimi i nuovi stabilimenti produttivi che sorgono nella stessa area in cui c’erano i vecchi, sempre all’interno della zona industriale Asi Modica-Pozzallo. Si tratta di impianti all’avanguardia che si estendono su quattro mila metri quadrati con la capacità di macellare e confezionare 11 milioni di polli l’anno. Attualmente l’Avimecc copre il 25% della quota di mercato siciliana e sta continuando la sua politica di espansione in Puglia e Campania.

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