Si è svolto ieri a Catania, presso l’NH Hotel Parco degli Aragonesi, il primo appuntamento del programma “La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto”, organizzato da Manageritalia Sicilia. Con oltre 120 partecipanti tra rappresentanti istituzionali, imprenditori e giovani universitari, l’evento dal titolo “Verso un futuro sostenibile” ha inaugurato un ciclo di incontri in cinque […]
La libera circolazione all’interno dell’Europa, sancita dai trattai dell’UE, consente ai cittadini di acquistare un immobile in un Paese diverso da quello d’origine e stabilirsi all’estero con partner di altre nazionalità. Uno scenario che, negli ultimi anni, ha registrato dati significativi se si pensa che ben 8 milioni di cittadini europei non risiedono nel proprio Paese, 2.5 milioni di proprietà immobiliari appartengono a persone residenti in uno Stato diverso da quello in cui si trova il bene e il 13% di nuovi matrimoni viene contratto da coppie di diversa nazionalità.
Numeri forniti dalla Commissione Europea, che non passano indifferenti ai 40mila notai e ai loro 160mila collaboratori impegnati ogni giorno per rispondere alle esigenze dei cittadini, mettendo a disposizione la propria competenza per una politica europea sinergica della giustizia all’altezza delle più attuali sfide socioeconomiche. Politica che si è tradotta, alla luce dell’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie (il Reg. UE 2016/1103 sui regimi patrimoniali dei coniugi e 2016/1104 sugli effetti patrimoniali delle unioni registrate) in un training di seminari formativi organizzati dal Consiglio nazionale con il Consiglio dei Notariati dell’Unione Europea (CNUE) e che si è concretizzato – venerdì 12 aprile – per la prima volta a Catania presso l’Hotel Mercure grazie alla collaborazione del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone e dei distretti di Malta e della Grecia.
«Le nuove disposizioni legislative e i continui cambiamenti del mercato richiedono trasparenza, certezza del diritto, maggiore cooperazione tra professionisti e rapporti di collegamento – spiega il neo presidente del Consiglio del capoluogo etneo Andrea Grasso – per questo motivo, in quanto interlocutori fondamentali di questo processo, è importante favorire incontri di studio come questo per fare luce, sia sul piano pratico che teorico, sulle nuove sfide da affrontare, cercando di arginare le lacune e le criticità esistenti nell’ambito comunitario».
Nel merito della tematica, è stata inoltre illustrata ad un parterre composto da notai provenienti dalla Grecia e da Malta, oltre che dall’Italia, la Rete Notarile Europea (RNE – ENN European Notarial Network), un portale on line che mette in connessione notai d’Europa per la risoluzione delle questioni pratiche transfrontaliere grazie a punti di contatto – notai delegati – presenti in ogni Paese.
«L’iniziativa che vede la sua concretizzazione qui a Catania, città scelta proprio per la sua posizione privilegiata nel cuore del Mediterraneo – spiega Giovanni Liotta, notaio in Spadafora e coordinatore RNE – rientra nel progetto europeo promosso dal CNUE al fine di creare un mercato europeo sempre più caratterizzato dalla certezza del diritto. Sono opportunità che aiutano a sviluppare sinergie e scambi di buone pratiche ed esperienze che rendono più facile la transazione dei contratti».
Alcuni esempi pratici e casi studio sono stati affrontati nel pomeriggio con gli interventi curati dal coordinamento scientifico composto dal membro del settore internazionale CNN Antonio Cappiello, dal docente universitario Antonio Las Casas, dal notaio Yannis Mavrakis (Consiglio Nazionale del Notariato Greco) e dal notaio e ricercatore presso l’Università di Malta Paul Pisani (Consiglio Notarile Maltese).