Si è svolto ieri a Catania, presso l’NH Hotel Parco degli Aragonesi, il primo appuntamento del programma “La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto”, organizzato da Manageritalia Sicilia. Con oltre 120 partecipanti tra rappresentanti istituzionali, imprenditori e giovani universitari, l’evento dal titolo “Verso un futuro sostenibile” ha inaugurato un ciclo di incontri in cinque […]
Ricordate il Consiglio d’Egitto di Leonardo Sciascia? Bene, la sua rilettura in questi giorni di caldo abnorme può aiutarci a capire i meccanismi che , nonostante quella Sicilia sia fortemente cangiata in superfice, continua a generare quelle tossine di un sistema che possono arrivare anche – in contraddizione con dati storici, scientifici e oggettivi – a rovesciare la verità e distorcere, a proprio inossidabile vantaggio, la pura e semplice – evidentissima – realtà dei fatti.
Accade, proprio in questi giorni di calura e di avvicinamento alle vendemmie sull’isola, immancabile come gli incendi estivi e la cattiva gestione di un territorio sempre più consumato e costretto ad usi impropri (complici i pochi controlli e l’inerzia di Pubblica amministrazione e magistrature), di ascoltare, registrare e annotare una sfilza di dichiarazioni, in crescendo rossiniano, che ci raccontano con dovizia di particolari e prove conclamate che, siccità, alte temperature e carenza di risorse idriche, hanno compromesso la produzione e la vendemmia 2022. Un coro polifonico, strumentale negli obiettivi, condotto sul solito spartito di una lagna lamentosa, dai toni tragici (per non dire comica e buffonesca) che proclama disastri e disfatte per l’unica vera importante filiera produttiva siciliana, capace di andare e con successo in giro per il mondo.
Vendemmia compromessa. Desertificazione. Perdita di prodotto. Manca l’acqua per le vigne assetate. Siamo abbandonati al nostro destino e nessuno interviene. Ci manca solo l’arrivo delle cavallette e l’angelo sterminatore dei primogeniti in Egitto. Frequentando le campagne delle terre siciliane e visitando i bacini idrici questo stato disastroso non riusciamo proprio a documentarlo. A sentire i vertici del servizio dell’Assessorato competente e del Servizio di gestione dei bacini – in media, rispetto al 2021, quest’anno la Sicilia dispone di un 20% in più di acqua accumulata e disponibile.
Un dato che smentisce nei fatti l’elemento fondativo di questa ennesima prova di falsificazione della realtà dei fatti (appunto), ufficiali e riscontrati. Stupisce il silenzio delle organizzazioni datoriali,. Stupisce la politica che non risponde, anzi avalla e consegna alla cronaca una sorta di lasciapassare di queste vecchie logiche pervasive fondate su una grande impostura (ovviamente rigorosamente falsa). I lamenti preparano la strada a piogge di denari che vanno ad ingrossare e ingrassare i soliti affluenti e personaggi. Cosa dice il SIAN – il servizio meteorologico dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Esca i dati, del 2021 e del 2022, ma anche lo storico degli ultimi 10 anni. Scoprirete tante cose davvero. Palermo ha la stessa pioggia di Berlino e di Londra. il nostro paese ha precipitazioni medie tra le più alte in Europa. Manipolare i dati è sempre un esercizio ad alto rischio e le speculazioni – se si vuole – possono essere facilmente smontate, se si intende farlo. Rileggete Sciascia. Non vi farà male.