La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Dopo settimane di protesta si sblocca la vertenza che riguarda gli ex operai della Fiat di Termini Imerese. Decisiva è stata la maniafestazione dei sindaci del comprensorio e dei rappresentanti sindacali a Roma di fronte agli uffici del ministero dello Sviluppo economico, dove ci sono stati anche momenti di tensione. Nel pomeriggio il ministro Luigi Di Maio ha incontrato sia i sindaci che i sindacalisti e intanto si è impegnato a venire in Sicilia il 23 febbraio per discutere del rilancio dello stabilimento oggi in mano a Blutec e del decreto che concede agli operai (i 700 ex Fiat e i circa 300 dell’indotto) la Cassa integrazione guadagni. Non si tratta esattamente dell’applicazione dell’Accordo firmato il 7 gennaio a Roma ma di un anticipo di tre mesi della Cig per permettere intanto agli operai di avere un reddito in attesa che si definisca la situazione. Il punto centrale di tyutta la vicenda, e quello che appare più precario, è il comportamento di Blutec: gli ispettori ministeriali che hanno visitato il sito di termini Imerese non sarebbero rimasti molto soddisfatti. Secondo fonti sindacali, poi, Blutec non avrebbe ancora versato la prima tranche di 2,5 milioni della ratezizzazione concordata per la restituzione dei 21 milioni già avuti. E vi sarebbe ancora incertezza sulla presentazione del nuovo piano industriale. In queste condizioni nessuno per il momento sembra disposto a firmare un decreto di Cassa integrazione che, come si legge nell’accordo firmato il 7 gennaio, è vincolata al rilancio dello stabilimento di Termini Imerese. L’incontro del 23 febbraio a Termini Imerese con il ministro non cancella comunque la convocazione del 5 marzo a Roma: si tratta, spiegano i sindacalisti, di un incontro intermedio.
Le reazioni di sindaci e sindacati
Soddisfatti per questo primo risultato, intanto, sia i sindaci che i rappresentanti sindacali i quali hanno sopspese le proteste in atto.”Apprendiamo della disponibilità del Ministro Di Maio ad essere presente a Termini Imerese il prossimo 23 febbraio per incontrare le Organizzazioni sindacali e gli Amministratori locali sulla vertenza Blutec – dice per esempio Leoluca Orlando che rappresenta in questo caso la Città metropolitana -. Dopo mesi di disattenzione è almeno un segnale, cui ci augiriamo che seguano decisioni e interventi concreti da parte del Governo nazionale”. “Il Ministro Di Maio ha parlato di massimo impegno sulla vertenza Blutec, intanto abbiamo ottenuto un tavolo intermedio rispetto a quello fissato al Mise per il 5 marzo, per sabato 23 febbraio a Termini Imerese. Sarà proprio il vice premier a essere presente a questo incontro dal quale speriamo di ottenere risposte certe – dicono Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl -. Il ministero sta accelerando le verifiche per la cassa, ci auguriamo che proprio il 23 si possa porre qualche certezza sul tavolo anche sul piano industriale di Blutec, i lavoratori sono stanchi”. Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani conclude “con la protesta di oggi si è ottenuta un’attenzione del governo nazionale che ci auguriamo possa accelerare lo sblocco degli ammortizzatori sociali, ma anche confermare che il piano di Blutec sia il futuro di questo stabilimento e di tutti i suoi 692 lavoratori, senza dimenticare mai degli addetti dell’indotto ancora da ricollocare”.
“Il ministro Di Maio ha bisogno di tempo per una verifica sugli impegni presi da Blutec e sui soldi ancora non restituiti a Invitalia. Il prossimo 5 marzo cercherà di avere tutte le risposte necessarie. Nell’attesa – spiega Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo – abbiamo chiesto un anticipo di tre mesi della Cigs, in modo da tranquillizzare i lavoratori che da gennaio non percepiscono lo stipendio. Aspettiamo una risposta chiara e trasparente tra dieci giorni a Palermo. Per questo abbiamo deciso di sospendere temporaneamente la protesta”.
Le richieste della Fiom
La Fiom, spiegano Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia “ha chiesto che per le lavoratrici e i lavoratori di Termini Imerese siano trovate le soluzioni per la retribuzione dell’indennità di cassa integrazione e le coperture per quelli dell’indotto. Per i 62 lavoratori dell’indotto Manital e Ssa abbiamo richiesto la copertura per tutto il 2019. La Fiom ha fatto presente al Ministro le due soluzioni che entro il 23 febbraio potranno essere messe in atto per il pagamento dell’indennità di cassa integrazione: o l’emanazione del decreto da parte del Ministero del Lavoro per autorizzare il pagamento diretto tramite l’Inps, o l’anticipo da parte di Blutec. La Fiom ha inoltre ribadito che Blutec deve rispettare gli accordi sottoscritti presso il Mise sulla reindustrializzazione e la rioccupazione di tutti i lavoratori. La Fiom ha infine chiesto al Ministro di verificare l’interesse di altre aziende ad investire sull’area industriale di Termini Imerese, ma è essenziale che sia richiamata ad un confronto anche Fca. La decisione del Ministro di convocare l’incontro il 23 febbraio è un fatto positivo perché coglie l’urgenza della situazione dei lavoratori”.