La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
«E’ arrivato il momento di contarsi e di chiedere chiarezza e impegni certi alla politica» è la considerazione alla base della grande adunanza convocata per mercoledì 17 giugno alle ore 11,00 all’aeroporto di Trapani Birgi, all’indomani dell’abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia aerea Alitalia, che ha cancellato improvvisamente le sue rotte quotidiane per Roma e Milano. Nel piazzale antistante il Vincenzo Florio cittadini, rappresentanti della politica, dell’economia, delle associazioni e gli operatori turistici daranno vita ad un flash mob, facendo volare simbolicamente degli aereoplanini tricolore per affermare il proprio diritto a volare. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle distanze anti Covid-19 e sarà trasmessa anche sulla pagina Fb dell’aeroporto https://www.facebook.com/airgest/. Ad ognuno è richiesto di portare la propria mascherina oltre ad un proprio aeroplano di carta.
Le ragioni della protesta all’aeroporto di Trapani Birgi
Un’azione di forza, a supporto del management di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, impegnata da tempo nel rilancio dello scalo ma «ostacolata da continui contrattempi, come quello di Alitalia, che sommati lasciano intravedere una volontà contraria affinché l’aeroporto torni a trasportare milioni di passeggeri, come è stato in passato, trasformando tutti gli sforzi fatti da chi lo guida in una lotta controcorrente» commenta il presidente di Airgest, Salvatore Ombra.
E su Alitalia aggiunge: «Se da noi taglia il 100% e da altri raddoppia le rotte, esiste allora un caso Trapani, diversamente da quanto sostenuto dal vice ministro Giancarlo Cancelleri che aveva attribuito a politiche nazionali di tagli della compagnia la scelta di lasciare il nostro scalo. A Cancelleri – rilancia Ombra – chiediamo di battersi al nostro fianco, come ha fatto già raccogliendo la proposta della sospensione dell’addizionale comunale, ad Alitalia facciamo notare che avrebbe potuto rendere profittevole le tratte per Roma e Milano, spostandole da uno scomodo orario pomeridiano, ad uno la mattina con rientro la sera, per renderlo appetibile ai professionisti oltre che ai turisti. Chiederci di restare in cambio di un enorme contributo, a fronte dei tanti già ricevuti dallo Stato, e quindi anche dalle tasse dei trapanesi, appare vampiresco e cieco, data la ben nota realtà economica dei piccoli aeroporti”.
La precisazione Alitalia sui voli da e per la Sicilia
Alitalia anzitutto fa presente come negli ultimi tre mesi sia stata l’unica compagnia a garantire la mobilità aerea dei siciliani e dei visitatori dell’isola, collegandola con il mondo attraverso lo scalo di Roma. I voli per Catania e Palermo non sono mai stati interrotti, a conferma – se mai ve ne fosse stato bisogno – dell’importanza che la Sicilia ha sempre avuto per Alitalia, il cui primo volo nel 1947 fu proprio un Torino-Roma-Catania. Tutte le altre compagnie, comprese quelle che ricevono finanziamenti dalle istituzioni locali, nel momento della emergenza Covid-19 hanno abbandonato completamente la Sicilia.
Con specifico riferimento ai servizi precedentemente operati sull’aeroporto di Trapani, per ora non ne è stata prevista la riattivazione per l’insufficiente livello di richiesta da parte dell’utenza, la cui domanda è inferiore da Roma del 60% e da Milano del 30%. Tale arretramento inciderebbe ulteriormente sulla performance consuntivata nell’esercizio precedente, quando i voli hanno registrato un coefficiente di riempimento posti del 58% ed una perdita a livello operativo di 1,4 milioni di euro su Roma e 2,5 milioni di euro su Milano, dinamica ulteriormente peggiorativa del tutto contrastante con l’obiettivo assegnato alla gestione commissariale di riorganizzazione ed efficientamento delle attività della compagnia.
La priorità di Alitalia, si legge nel comunicato, di massimizzare l’accessibilità aerea è confermata dall’incremento del 30% dei voli da/per la Sicilia con Roma e Milano, che, fra quarantott’ore, passerà da 2 a 4 al giorno le frequenze Milano-Catania e Milano-Palermo, e da 8 a 10 al giorno quelle di Roma con Catania e Palermo. Su questi collegamenti è in vendita una tariffa promozionale a partire da 30 € a tratta (tasse aeroportuali e bagaglio a mano inclusi) che, a pochi giorni dal lancio, è stata già acquistata da oltre cinquemila passeggeri.
La piena attenzione all’accessibilità aerea della Sicilia, spiegano ancora da Alitalia, trova riscontro anche nella ripresa da luglio dei collegamenti da/per Pantelleria e Lampedusa verso Roma e Milano, rispettivamente, con 4 e 2 voli settimanali per ciascun aeroporto.