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Palermo – Annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto dell’Assessore regionale delle Attività produttive del 19 dicembre 2016 n.3676 con cui sono stati ripartiti i seggi dei vari comparti economici del costituendo Consiglio delle Camere di commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale.
E’ quanto chiedono Legacoop Agrigento, Confcooperative Unione di Caltanissetta, Confcooperative Unione di Agrigento, Confesercenti Sicilia Area Centro Meridionale, Confesercenti Trapani, Cna di Agrigento, Cna di Trapani, Cna Caltanissetta, rappresentate e difese dall’avvocato Adele Saito che hanno depositato il ricorso al Tar per la Sicilia contro la presidenza della Regione siciliana, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’assessorato regionale alle attività produttive, e nei confronti della Fiarcom Trapani e di Confimpresa Euromed.
Le associazioni che hanno presentato ricorso hanno anche chiesto il riesame in autotutela dell’assegnazione dei seggi del Consiglio camerale confidando nella ragionevolezza delle argomentazioni sin qui esposte e nell’equilibrio dell’amministrazione procedente e riversandosi, comunque entro il termine massimo previsto dalla legge, la proposizione del ricorso in sede giurisdizionale. L’obiettivo, in ogni caso, resta quello di ottenere la sospensione del provvedimento impugnato e di ogni altro atto presupposto, l’annullamento dell’atto impugnato e di ogni altro atto presupposto connesso e/o consequenziale e in subordine, laddove ritenuta matura per la decisione, di introitare la causa per la decisione con sentenza breve.
Secondo i ricorrenti è da ritenersi illegittimo il comportamento delle amministrazioni chiamate in causa in quanto connotato “da grave violazione della puntuale e chiara disciplina che regolamenta l’elezione dei consigli camerali delle Camere di commercio”. Violazione che incide, secondo le associazioni che hanno presentato il ricorso, sulla ripartizione dei seggi fra le diverse categorie produttive nella costituzione del consiglio camerale “la cui
composizione – dicono – risulta ineludibilmente alterata ed, in particolare, pregiudica le Associazioni ricorrenti che si vedono non attribuito un seggio ad esse invece spettante ai sensi della normativa richiamata. Innumerevoli criticità sono state poi riscontrate anche in ordine ai dati di rappresentanza delle imprese”.
“A riguardo si evidenzia – si legge in un comunicato stampa – che le ricorrenti rappresentano da decenni le imprese del territorio di Agrigento e quelle delle provincie interessate e, nonostante questo, presentano dati dirappresentanza di gran lunghi inferiori ad associazioni di più recente costituzione e con diffusione limitata ad una delle tre provincie tra cui ad esempio la Fiarcom Trapani”. Quest’ultima ha avuto ammesse, per tutti i settori cui ha partecipato, ben oltre 4.000 imprese associate (tutte della provincia di Trapani), “a fronte di dati Inps – Contrin che attestano l’iscrizione dei soci pari a zero”.
Stessa cosa, sostengono le associazioni che hanno presentato ricorso, per Confimpresa EuroMed che ha avuto ammesse nelle tre province 2.642 imprese associate “a fronte di dati Contrin pari a zero, e che oltre a queste con propria dichiarazione ha rinunciato a dimostrare il vincolo associativo di altre 566 imprese”.
Secondo i ricorrenti ” sarebbe irrimediabilmente compromesso qualora si insediassero soggetti non legittimati; circostanza che non solo lederebbe il diritto delle associazioni e dei loro rappresentanti a rivestire le cariche di consigliere camerale ma, comportando una diversa composizione del Consiglio camerale, inciderebbe sulla elezione gli organi di vertice (Giunta e Presidente) che risulterebbe in tal guisa inevitabilmente condizionata dall’alterato riparto di consiglieri tra le associazioni rappresentative delle imprese”.