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Concessioni balneari, Sicilia potrebbe smarcarsi dalla sentenza del consiglio di Stato

«Riteniamo che la Regione Siciliana abbia creato, attraverso una norma proposta dal governo Musumeci e approvato dall’Ars, presupposti giuridici diversi rispetto a quelli di tutte le altre Regioni italiane, essendo l’unica ad avere esteso al 2033 le concessioni demaniali marittime vigenti per legge. Basterebbe già solo questo, oltre al fatto che la Sicilia, Regione a Statuto speciale, ha competenza esclusiva in materia di demanio marittimo, per differenziarsi dal resto d’Italia».

Concessioni balneari


Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro, in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sulle estensioni delle concessioni al 2033.


«In attesa di leggere con attenzione il dispositivo della sentenza – prosegue l’assessore – non si può non evidenziare che le altre regioni si sono limitate a recepire, attraverso meri atti amministrativi, una disposizione contenuta nella legge finanziaria statale del 2018. La Sicilia, invece, oltre all’approvazione di un’apposita norma ha fatto di più, avendo previsto le condizioni essenziali per procedere al rinnovo delle concessioni». L’assessore non lo dice ma la differenza tra quanto fatto in Sicilia e il resto d’Italia è sostanziale. La domanda infatti è questa: può una sentenza del giudice amministrativo incidere su una legge di una regione a Statuto speciale?


In particolare, il decreto dell’assessore Cordaro ha indicato come requisiti per la proroga: l’attualizzazione della certificazione antimafia, la regolarità contributiva del concessionario e l’avere pagato tutti i canoni pregressi. Un aspetto, quest’ultimo, che ha portato nelle casse della Regione quindici milioni di euro in un’unica soluzione.
«Il governo regionale – conclude l’assessore – ha lavorato per valorizzare una categoria che ricomprende, a vario titolo, pubblico e privato e conta oltre tremila concessioni che assicurano ogni anno centomila posti di lavoro. Lo abbiamo fatto avendo come un unico obiettivo l’interesse della Sicilia e dei siciliani».

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