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Franchising, business in crescita (anche) in Sicilia

Più 3,4% di insegne, più 4,5% di punti vendita, più 3,8% di occupati e più 2% di fatturato. Il franchising cresce ancora e si afferma come la formula migliore per il commercio in Italia, registrando tutti dati positivi, come emerge dal Rapporto 2019 di Assofranchising presentato oggi a Roma alla Confcommercio Imprese per l’Italia. I numeri parlano chiaro: nel 2018 il franchising ha generato un giro di affari di oltre 25 miliardi di euro e ha dato lavoro a più di 200mila persone. Il franchising italiano vince anche all’estero, mettendo a segno un +7,6% di punti vendita, ma anche i master di franchisor stranieri in Italia confermano il trend positivo, registrando +1,4% e raggiungendo addirittura il 21,7% in più rispetto al 2017 per le reti straniere operanti in Italia con solo franchisee ma sede legale in altro paese.

Dal focus, emerge chiaramente come la regione Sicilia rappresenti un tassello estremamente importante per il settore, generando un giro di affari di € 2.216.468.124 con un’incidenza sul totale nazionale del 8,85%.

Dati positivi anche per gli addetti occupati e per i punti vendita, che in Sicilia contano rispettivamente 16.521 persone (8,0% del totale) e 4.751 negozi (8,82% del totale). Sono 29 invece le insegne franchisor con sede legale in Sicilia che valgono il 3,1% del totale del Paese.

Analizzando le categorie merceologiche, il settore della GDO Food risulta essere leader assoluto per giro d’affari con 728.546.660 di euro, 485 punti vendita affiliati e 3184 addetti occupati. Il food e la ristorazione invece, sono i comparti che registrano i dati più significativi a livello occupazionale con un giro d’affari che da solo vale oltre 117 milioni di euro e conta 101 negozi in franchising con 1638 addetti, seguiti a ruota dal settore dell’abbigliamento uomo/donna con un giro d’affari che supera i 268 milioni di euro e conta 1604 impiegati.

 

IL RAPPORTO ASSOFRANCHISING ITALIA 2019 – DATI NAZIONALI

A livello nazionale il Rapporto Assofranchising 2019 conferma dunque il trend positivo del settore del franchising in Italia che nel 2018 registra un incremento rispetto al 2017, considerato già uno dei migliori anni di sempre per giro d’affari e addetti occupati. Che il franchising sia un settore in salute e in costante crescita è ben documentato dai dati anche di lungo periodo: dal 2014 ad oggi gli occupati sono cresciuti del 10,9%, i punti vendita l’8,3% e il giro d’affari del 7,8%. Ciò che però è forse meno noto, è come il sistema sia stato in grado di crescere e andare avanti anche in periodi molto difficili, come durante la crisi del 2008.

Nell’ultimo decennio infatti, il giro d’affari del sistema franchising è cresciuto del 17% e le imprese estere che hanno deciso di investire nel nostro paese è aumentato addirittura del 35,8%. Un’evidenza di come ancora in Italia i margini di crescita in questo settore siano potenzialmente altissimi. A dimostrazione di ciò, il sondaggio appena condotto da Assofranchising e Istituto Piepoli mette in evidenza come per la maggior parte degli italiani la formula del franchising in Italia sia destinata a crescere ancora.

“Il franchising si afferma sempre di più in Italia come formula di successo e di investimento sicuro. Crea occupazione, crescita economica e attira i marchi stranieri per investimenti in Italia. Un dato per tutti: dal 2002 ad oggi sono stati creati in Italia oltre 70mila nuovi posti di lavoro grazie proprio al franchising – dichiara Augusto Bandera, Segretario Generale Assofranchising -. Come associazione guida nel nostro Paese siamo molto soddisfatti di questi dati che ci stimolano a operare in modo sempre più decisivo per favorire lo sviluppo in Italia e all’estero dei nostri brand”.

 

Il rapporto Assofranchising 2019 ha preso in esame 961 insegne: ben 861 sono italiane e di queste, 174 sono presenti anche all’estero.

A livello regionale, la Lombardia si riconferma l’area in cui sono presenti più insegne (268), seguita dal Lazio con 107 e del Veneto con 90.

Nella Regione Lazio, il cui PIL supera i 190 miliardi di euro, il settore del franchising incide per l’1,4% (dati ISTAT 2017).

Seguendo la ripartizione geografica delle Aree Nielsen, il Sud (Area 4) nel 2018 conquista il primo posto per fatturato e numero di punti vendita, scalzando il Nord-Ovest (Area 1) in testa fino allo scorso anno, che primeggia invece per addetti occupati.

 

OCCUPAZIONE

Crescono i numeri anche per quanto riguarda l’occupazione, in aumento del 3,8% rispetto al 2017 e dell’11% rispetto al 2014, segno di come il settore sia in grado di generare lavoro sia a livello imprenditoriale che impiegatizio.

Sempre più italiani infatti, in particolar modo i giovani attirati dalle tutele e dagli investimenti vantaggiosi, scelgono l’affiliazione come strumento per diventare imprenditori di sé stessi: quasi il 90% dei franchisee presenti in Italia ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni. Un altro incentivo importante è dato dalla formazione e dall’aggiornamento, due dei punti cardine dei contratti di franchising, poiché nell’80% dei casi per aprire un’attività non è richiesta alcuna esperienza. Tra gli aspetti più stimolanti della formula del franchising spicca anche l’accessibilità al sistema. Il 34,3% degli investimenti non supera i 20mila euro, mentre il 50% si attesta nella fascia fra 20 e 100mila euro.

“Il franchising si conferma un settore sempre più in crescita e appetibile anche per i più giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro – dichiara Augusto Bandera, Segretario Generale di Assofranchising -. La crescente richiesta e la nascita di nuovi format sono sintomo di un sistema che funziona e che ispira fiducia grazie al ridotto rischio di impresa. Seppur il settore sia composto per la maggior parte da giovani imprenditori, significative sono anche le richieste da parte degli over 45, che rappresentano l’11% dei franchisee. Spesso, si tratta di persone che a un certo punto della propria carriera decidono di mettersi in proprio, di imparare un nuovo mestiere e diventare imprenditori di sé stessi”.

 

PUNTI VENDITA ITALIANI ALL’ESTERO IN FRANCHISING

Nel 2018 sono aumentati i punti vendita delle catene che da tempo si sono consolidate al di fuori del territorio nazionale e che oggi superano i 10.800 negozi, registrando un +7,6% rispetto al 2017. Un risultato che dimostra il lavoro dell’Associazione nella promozione dei collegamenti internazionali nei confronti dei propri associati e dei consolidati rapporti che detiene con enti di rilievo quali il World Franchise Council, l’European Franchise Federation e l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Proprio per questo motivo a dicembre dello scorso anno, Assofranchising è stata premiata con il Premio della Qualità come Associazione Guida in occasione del MIFE (Middle East and North Africa International Franchising Exhibition) diventando simbolo del buon franchising.

“Gli appuntamenti internazionali a cui Assofranchising prende parte insieme ai propri soci, costituiscono una vetrina di inestimabile valore per le aziende che desiderano portare il proprio business oltre confine – continua Bussoli. Assofranchising supporta e sostiene il loro sviluppo anche attraverso iniziative e cluster dedicati e siamo orgogliosi dell’autorevolezza di cui godiamo nel settore anche a livello internazionale. Non va infatti dimenticato che Assofranchising è l’unica Associazione italiana del franchising titolata a far parte della EFF e del WFC.”

 

CATEGORIE MERCEOLOGICHE

CHI SALE

A gonfie vele il settore della ristorazione, in particolar modo dei bar, delle gelaterie, dei pub e delle pasticcerie che segna un +20% sull’anno precedente. Il giro di affari per il 2018 è stato di oltre 447 milioni di euro e gli occupati più di 5.500. In forte crescita anche l’alimentare specializzato che con la nascita sempre più frequente di negozi dedicati a diete ed esigenze alimentari particolari, ha visto incrementare il proprio fatturato del 23,3% superando i 227 milioni di euro. Stabile e sempre ben posizionato il comparto delle palestre e dei centri estetici.

 

CHI SCENDE

In calo le librerie e le profumerie in franchising, che perdono rispettivamente il 19,2 e il 15,5%. Ma il dato più significativo è registrato dal settore energia, che comprende i negozi specializzati nella vendita di offerte per l’energia domestica e nell’assistenza, ormai sempre più affidata in outsourcing a contact center dedicati. Una lieve flessione viene registrata anche dal settore della GDO Food con -2,0%, che mantiene in ogni caso un fatturato superiore ai 7 miliardi di euro e che incide per il 30,9% sul totale del giro di affari del franchising.

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