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Incentivi alle imprese, attuazione dello Statuto: 37 milioni alle aziende artigiane

Su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana che dispone il trasferimento di funzioni in materia di industria e artigianato. Un merito che il Movimento Cinque Stelle rivendica con forza. Basta leggere i numerosi comunicati stampa. Eccone uno.“Una grossa boccata di ossigeno  per le imprese siciliane e la prova che il duro lavoro e la determinazione pagano sempre” dicono le  deputate regionali del M5S, componenti della commissione Attività produttive dell’Ars, Jose Marano e Valentina Zafarana, a commento dell’ok arrivato in Consiglio dei Ministri allo schema di decreto che sblocca per le imprese siciliane 37 milioni di euro l’anno di incentivi, congelati  da decenni “per la mancata definizione da parte di Stato e Regione del trasferimento delle competenze amministrative e delle relative risorse finanziarie”. Il risultato è arrivato grazie all’impegno del deputato M5S alla Camera Adriano Varrica, che ha seguito passo passo la vicenda, supportato dal sottosegretario Alessio Villarosa e dalla presidenza del Consiglio. “Questa vicenda – affermano  le due deputate  – è la riprova che la politica negli anni non ha fatto quello avrebbe potuto, e, soprattutto, dovuto fare . Negli ultimi 8 anni, 300 milioni sono stati persi per la sordità e l’immobilismo dei precedenti governi. Da anni chiediamo il completamento dell’iter di trasferimento delle competenze e da oggi l’accesso a tali risorse potrà  essere nuovamente realtà”.

La nota della Regione siciliana

Il decentramento di funzioni in materia di incentivi alle imprese rende possibile l’acquisizione di nuove risorse che potranno essere utilizzate in ambito industriale, energia, miniere e risorse geotermiche per il sostegno finanziario, tecnico-economico e organizzativo di iniziative di investimento e di cooperazione commerciale e industriale nonché per la costituzione di consorzi a livello regionale.

«Saluto con piacere – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – l’ulteriore passo avanti nell’attuazione delle norme dello Statuto siciliano. Apprezzo, in tal senso, l’apertura del governo nazionale, con il quale c’è un costante confronto per attuare tutte le disposizioni, in particolare quelle finanziarie, rimaste ferme agli anni Sessanta, la cui mancata approvazione ha reso di fatto inapplicato il federalismo fiscale nell’Isola. Al vicepresidente Armao, che ho delegato al negoziato nella qualità di assessore all’Economia, va il mio apprezzamento per l’impegno profuso».

Le imprese artigiane siciliane, in particolare, potranno trarne giovamento per l’organizzazione e la partecipazione a mostre ed esposizioni organizzate al di fuori dei confini nazionali per favorire l’incremento delle esportazioni dei prodotti locali, la promozione e il sostegno alla costituzione di consorzi tra piccole e medie imprese commerciali e artigiane. Favoriti anche lo sviluppo della commercializzazione nei mercati esteri dei prodotti agroalimentari locali, la promozione e al sostegno della costituzione di consorzi agroalimentari e consorzi turistico-alberghieri.

«Alla fine di un lungo e articolato negoziato portato avanti dal governo Musumeci – evidenzia il vicepresidente e assessore all’Economia Gaetano Armao che, su delega del presidente Musumeci, ha partecipato alla riunione del Consiglio dei ministri – la Sicilia consegue un importante obiettivo grazie alle interlocuzioni con il ministero degli Affari regionali e la presidenza del Consiglio, nonchè al proficuo lavoro della Commissione paritetica che consente di acquisire 38 milioni di euro di risorse annue da destinare alle imprese sotto la forma di incentivi e sostegni finanziari. Si tratta, in questo difficilissimo momento, di una energia finanziaria di grande rilievo che potremo utilizzare in favore delle imprese siciliane».

Al finanziamento delle funzioni trasferite si provvederà sulla base di criteri di riparto definiti con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome e verranno assegnate direttamente alla Sicilia le quote di eventuali stanziamenti iscritti nel bilancio dello Stato, anche conseguenti ad assegnazioni dell’Unione europea, relativi alle funzioni trasferite.

Attiva Sicilia: erano fondi già assegnati alle imprese siciliane

Si tratta di risorse già assegnate alla Sicilia per sostenere lo sviluppo di imprese artigiane, consorzi e società consortili ma che dal 2012 non venivano più erogate: tutte le regioni in questi 8 anni, comprese quelle a statuto speciale che avevano predisposto le modifiche statutarie opportune, hanno ricevuto i fondi mentre quelli della Sicilia venivano riassegnati all’amministrazione centrale in attesa delle norme di attuazione previste dallo Statuto siciliano. “Norme di attuazione che arrivano dopo 8 anni di indifferenza e che finalmente restituiranno alla Sicilia quello che le spetta di diritto – afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e componente del gruppo Attiva Sicilia – Una questione rimasta irrisolta per troppo tempo, e che finalmente ha trovato una soluzione anche su input del Parlamento e di una mozione che ho presentato all’Ars e che è stata approvata nel 2018. Un’attesa che ha sicuramente provocato danni al tessuto imprenditoriale siciliano. Per questo, se da un lato c’è la soddisfazione per la norma che finalmente sblocca le risorse, dall’altro rimane l’amarezza per il troppo tempo trascorso, per le risorse “scippate”, di quello che si sarebbe potuto fare e non si è fatto per sostenere le aziende siciliane in questi periodi di crisi, oggi ancora più gravi. E questi otto anni si traducono concretamente in aziende chiuse, posti di lavoro persi, gente emigrata. Adesso l’auspicio è che queste risorse vengano velocemente trasferite alla Sicilia e altrettanto velocemente vengano erogate alle imprese attraverso un piano di rilancio dell’economia regionale”.

Il decentramento delle funzioni stabilito in questo decreto legislativo permetterà alla Regione Siciliana di avere e gestire i fondi per sostenere le imprese nei settori industria, energia, miniere e le risorse geotermiche, per fiere e mercati, organizzazione e partecipazione a mostre ed esposizioni organizzate al di fuori dei confini nazionali per favorire l’incremento delle esportazioni dei prodotti locali, promozione e sostegno alla costituzione di consorzi (esclusi quelli a carattere multiregionale) tra piccole e medie imprese industriali, commerciali e artigiane, per la promozione e sostegno finanziario, tecnico-economico ed organizzativo di iniziative di investimento e di cooperazione commerciale ed industriale da parte di imprese siciliane, per lo sviluppo della commercializzazione nei mercati di altri Paesi dei prodotti agroalimentari locali, alla promozione ed al sostegno della costituzione di consorzi agroalimentari, alla promozione ed al sostegno della costituzione di consorzi turistico-alberghieri.

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