La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
In un momento particolare come questo, per gli appassionati di sport e di calcio in generale, è tempo di fare un passo indietro e di rivivere le emozioni più intense che hanno caratterizzato gli ultimi 15 anni. Siamo in primavera, momento ideale per tornare a quella che è stata l’ultima generazione di autentici campioni, per quanto riguarda il calcio italiano. Come dimenticare le emozioni del Mondiale 2006, in Germania, quando la Nazionale guidata da Marcello Lippi, contro ogni pronostico conquistò il suo quarto titolo mondiale, battendo in sequenza la superfavorita Germania, Paese organizzatore dell’evento e i rivali storici della Francia, che contavano tra le loro fila, alcuni dei giocatori più rappresentativi di quella generazione.
Una generazione di fenomeni per un sogno sportivo indelebile
Fa un certo effetto ora, ritrovare giocatori come Fabio Grosso, Gennaro Gattuso e Filippo Inzaghi, nelle vesti di allenatori, più o meno fortunati e vincenti, come lo furono durante quell’indimenticabile estate di 14 anni fa. Tra tutti l’ultimo dei mohicani, è proprio Gigi Buffon, ancora in attività agonistica, che dopo un pellegrinaggio in terra di Francia, è tornato a casa, vestendo nuovamente i colori della Juventus. Anche i più giovani talenti, come Daniele De Rossi, hanno smesso, da poco di giocare e sono ora legati a ruoli manageriali e dirigenziali, ma il ricordo che resterà nella memoria e nel tempo, per almeno 2 generazioni di appassionati di calcio e sportivi, è quella di giocatori come Andrea Pirlo, Alessandro Del Piero e Francesco Totti. Una squadra dove l’elemento più importante era dato dalla difesa, guidata con autorevolezza dal capitano Fabio Cannavaro, ma dove non c’è stato nessun elemento fuori posto, nessun giocatore è stato superfluo, anche se non ha inciso come magari si poteva pensare a inizio competizione.
Le motivazioni che hanno spinto il gruppo verso la vittoria
E’ stata una vittoria e un entusiasmo, che è andato crescendo, partita dopo partita, con la consacrazione del collettivo scelto dal tecnico viareggino, Marcello Lippi, il quale ha saputo infondere determinazione e quella componente fondamentale per vincere e per ottenere un traguardo così importante. Un traguardo che come spesso accade, è lontano dai pronostici e da tutto quel mondo che interessa il discorso legato alle scommesse del circuito di 888sport blog ma che proprio per questo motivo viene ricordato come esempio sportivo e di traguardo da raggiungere, in ogni ambito agonistico. Per chi non c’era, è facile riavvolgere il nastro e rivedere, approfittando del momento di pausa per il mondo sportivo, per rivivere emozioni che speriamo presto di poter rivedere, dal vivo, grazie anche al lavoro svolto dal tecnico attuale, Roberto Mancini, un allenatore che sia quando giocava, sia come tecnico, ha sempre sposato una filosofia di gioco vincente e propositiva. Stessa cosa per quanto riguarda Marcello Lippi, uno dei pochi tecnici ad aver vinto una Champions League e una Coppa del mondo, nella sua carriera di allenatore. Merito ovviamente di un collettivo coeso e determinato, capace di superare ogni tipo di ostacolo, inclusa le maledizione dei calci di rigore, che per oltre 15 anni aveva condannato la nostra Nazionale alla sconfitta, molte volte immeritata, visto l’equilibrio delle gare decise dagli undici metri.