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Mafia, beni sequestrati: riparte a Palermo il master in amministrazione giudiziaria

Palermo – Riparte all’Università di Palermo il master in amministrazione e gestione dei beni sequestrati o confiscati alla mafia. Il master di alta formazione che ha già avuto numerose edizioni porta con sé almeno due novità. La prima è la firma di un protocollo tra l’Università di Palermo e l’Autorità anticorruzione guidata da Raffele Cantone. “Lo strumento introdotto dal decreto Madia e inizialmente pensato per l’Expo consente di intervenire in vari settori: la ratio è quella di evitare il paradosso che le interdittive antimafia possano arrecare danni alle istituzioni pubbliche – ha spiegato Cantone -. Attraverso il commissariamento della singola commessa. In questa esperienza biennale abbiamo trovato un problema significativo per la nomina degli amministratori: non esiste un albo e abbiamo utilizzato degli elenchi. Abbiamo trovato la difficoltà di trovare profili specifici. Questo commissariamento non coinvolge l’intera azienda ma solo il singolo contratto. Sistema che sta funzionando che sta consentendo di creare problemi occupazionali enormi: lo abbiamo utilizzato in aziende con decine e decine di cantieri. E’ indispensabile creare professionalità. Perché pur avendo gli amministratori giudiziari quasi tutto il background servono ulteriori competenze. Università di Palermo battistrada”.
“La necessità di amministratori competenti e formati emerge molto forte – dicono i magistrati della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo-: sono cose di cui abbiamo preso atto. Dobbiamo garantire una significativa rotazione degli incarichi e proprio la mancanza di un adeguato bacino di amministratori formati può aver contribuito a limitare gli incarichi. Stabilire dei criteri per dare gli incarichi e direttive (ultima direttiva ha previsto dettagliatamente tutte le attività che riguardano il loro incarico. Direttiva pensata per dare uniformità e trasparenza alla loro attività”.

L’altra novità riguarda la nascita dello spin off all’interno del Dems e si tratta di una iniziativa che coinvolge diverse aree del dipartimento. I componenti di questo spin off sono docenti di varie aree del dipartimento (Dems). Sono affiancati da una parte commerciale. “Alcuni nostri collaboratori sono laureati e dottori di ricerca dell’Università di Palermo – ha spiegato Enzo Bivona – . Lo spin off arriva grazie a una attività sperimentata nell’ultimo quinquennio sui modelli di organizzazione, sul bilancio sociale. Ci siamo resi conto che era necessario un disegno congiunto tra diverse competenze (aziendalista, penale ecc.) e alcune aziende ci hanno chiesto di fare valutazioni. Dopo aver fatto una prima esperienza con una azienda del settore sanità, azienda che non aveva alcun problema ma sentiva l’esigenza di garantire i propri azionisti e gli stakeolder. Poi tra i nostri “clienti” abbiamo avuto la Cmc e ancora la Bacchi. Un’altra azienda era del gruppo Conad non con problematiche specifiche ma che voleva assicurare processi indenni da infiltrazione. Ultima Enel su una attività di valutazione del proprio modello di organizzazione”.

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