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La Sicilia è una delle prime regioni italiane ad essere impegnata nella semina e raccolta di patate, specialmente quelle novelle. Si tratta di un tubero molto diffuso e consumato in tutto il mondo, grazie alla sua versatilità e bontà in cucina(basta pensare alle patate al forno croccanti) e ai numerosi benefici che ha sull’organismo.
Grazie al suo terreno fertile e alle favorevoli condizioni climatiche in alcune zone costiere, in Sicilia vengono realizzati due cicli di coltivazione extrastagionale. La prima è quella più importante, definita autunno-vernino-primaverile, fatta principalmente tra marzo e giugno, fornisce la patata novella, molto fresca e di un’ottima fragranza.
Il secondo ciclo di coltivazione (estivo-autunnale) si realizza il secondo raccolto da dicembre a febbraio e i suoi frutti (patate bisestili) stanno riscontrando sempre più successo, quasi al pari del primo raccolto. Grazie ad entrambi i raccolti si può garantire una produzione continua che dura circa 7 mesi e sia le patate novelle che quelle bisestili vengono destinate al consumo fresco e alla commercializzazione in tutt’Italia, subito dopo la loro raccolta.
Un po’ di storia sulla coltivazione di patate in Sicilia
La coltivazione di patate in Sicilia non è da collegarsi a tempi recenti, vi sono presenti infatti i primi cenni storici già a partire dal 1910, cenni che ad oggi conosciamo grazie alla testimonianza di due studiosi illustri su questa coltura, i quali sono, Janaccone e Foti.
Il tutto ebbe inizio nel primo decennio del ‘900 lungo la costiera catanese, compresa fra Acireale e Taormina. La coltivazione delle patate nacque in Sicilia come frutto dello scambio e della collaborazione dei commercianti siciliani detentori del vino della zona di Giarre-Riposto, i quali portarono i primi tuberi e semi direttamente dalla Germania, terra dove esportavano i vini prodotti nella zona dell’Etna.
I coltivatori dei vigneti trovandosi senza lavoro durante il periodo di pausa e inattività delle vendemmie fra l’autunno e la primavera, trovarono lavoro nei campi di coltivazione delle patate. La terra era quindi data in affitto dai proprietari delle vigne, i quali oltre a riscuote il canone mensile, ricavavano anche il prezioso concime utilizzato per le patate e infine, anche la sistemazione del terreno dopo la raccolta dei tuberi.
La coltivazione e la raccolta delle patate precoci ebbero il merito di ristabilire un equilibrio economico che andava a perdere durante la fase di stop dei vigneti. Visto il grande successo tra gli anni Sessanta e Settanta, nelle provincie di Messina e Siracusa vennero destinate alla coltura di questo tubero delle nuove aree terriere.
Questo ampliamento favorì oltre ad un aumento e allargamento del calendario di coltivazioni anche un significativo miglioramento e attenzione per la qualità finale del prodotto. Tutto ciò merito anche dell’impiego delle famigerate “terre rosse” del siracusano che permisero un incremento sostanziale della coltivazione e commercializzazione delle patate.
Aree di coltivazione delle patate in Sicilia
Le aree di coltivazione delle patate in Sicilia sono dislocate principalmente lungo le zone costiere della Sicilia orientale, le quali negli ultimi 20 anni hanno subito una sostanziale variazione del loro assetto territoriale.
Immaginandoci la cartina della Sicilia, leggendola da nord verso sud, incontriamo la prima area pataticola lungo la costa settentrionale della provincia di Messina, che comprende le aree di Milazzo e Torregrotta. Questa zona in particolare, nella seconda metà del Novecento, aveva l’esclusiva e l’eccellenza nella produzione della varietà Sieglinde, la quale veniva esportata in quasi tutta la Germania.
La seconda area maggiormente impiegata nella coltivazione di patate e la costa ionica catanese tra Acireale e Taormina, dove come anticipato, vi è di maggior spicco l’area di Giarre-Riposto. I terreni di coltivazione qui sono prevalentemente sabbiosi e di origine vulcanica, proprio da questo particolare terreno scuro, la superficie delle patate viene “sporcata” e ne deriva così il caratteristico colore scuro, non molto apprezzato nei mercati. Per questo motivo, prima della commercializzazione, le patate raccolta da questa area, subiscono un particolare lavaggio.
Sia la prima zona che la seconda, nel corso degli ultimi hanno sono state soggette a forti restringimenti del terreno, diminuendone così la superficie e perciò la coltivazione.
Infine, la terza è situata a Siracusa e si protrae dal capoluogo fino a Pachino, con una concentrazione maggiore ad Agro di Cassibile. In questa zona le patate hanno preso leggermente il posto alla produzione del pomodoro precoce e dei carciofi, entrambi due tipi di colture che necessitano di molta manodopera.
Proprio per questo, la coltivazione di patate nel siracusano ha preso sempre più piede, diventando la zona più florida e produttiva di questo tubero, rappresentando il 60% delle superficie coltivate in tutto il territorio Siciliano.